Da chi viene nominato il responsabile del servizio di prevenzione e protezione?

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Indicato spesso con l’acronimo RSPP, il responsabile del servizio di prevenzione e protezione rappresenta una figura giuridica la cui presenza in un’azienda è considerata obbligatoria per legge, in base a quanto previsto dal Testo Unico della Sicurezza sul Lavoro, vale a dire il Decreto Legislativo 81 del 2008, a garanzia e tutela della sicurezza nei luoghi di lavoro. La nomina di un RSPP può essere effettuata unicamente dal datore di lavoro, dal momento che si tratta di una mansione che non può essere delegata. La figura può essere interna all’azienda, ma si può trattare anche di un professionista esterno.

Chi è e che cosa fa un RSPP

Seguire un corso rspp è indispensabile per poter assumere tale incarico. Il responsabile del servizio di prevenzione e protezione è tenuto a rispondere al datore di lavoro e ha il compito di coordinare il servizio che riguarda, appunto, la prevenzione e la protezione dai rischi. In sostanza, un RSPP è il soggetto che riceve dal datore di lavoro il compito di coordinare l’insieme di mezzi, sistemi e persone che formano il servizio di protezione e prevenzione aziendale, al fine di garantire la protezione ottimale rispetto ai rischi professionali che caratterizzano, anche solo potenzialmente, un’attività lavorativa.

Chi può diventare RSPP

Che si parli di un RSPP interno o esterno, per venire nominati e ottenere tale incarico è necessario essere in possesso di un attestato di frequenza a un corso di formazione dedicato ai rischi che si corrono sul posto di lavoro; occorre, poi, possedere un titolo di studio pari almeno al diploma di istruzione secondaria o, in mancanza di esso, avere maturato una comprovata esperienza, non inferiore ai 6 mesi, nel ruolo di responsabile del servizio di prevenzione e protezione. Tutti gli RSPP, poi, sono tenuti a frequentare un corso di aggiornamento con una cadenza di una volta ogni cinque anni e una durata variabile in base al livello di rischio che è stato valutato all’interno dell’azienda.

La nomina di un RSPP

Come si è già accennato, tocca al datore di lavoro provvedere alla nomina degli RSPP, compito che non può essere affidato né al dirigente né eventualmente ad altri collaboratori dell’azienda. Nel caso in cui venga a mancare la nomina del responsabile del servizio di prevenzione e protezione, ecco che questa responsabilità toccherebbe direttamente al legale rappresentante della società, dal momento che si tratta del soggetto che ha la responsabilità dal punto di vista penale della mancanza di questa figura in azienda. L’incarico di RSPP può essere attribuito a un consulente esterno o a un dipendente interno, ma può essere assunto direttamente anche dal datore di lavoro. In ogni caso è richiesto il rispetto dei requisiti indicati in precedenza.

Il numero di RSPP

Ma il numero di RSPP è sempre lo stesso in tutte le aziende? In realtà sì, e se si dà uno sguardo al Testo Unico della Sicurezza è possibile trovare tutte le informazioni di riferimento utili da questo punto di vista. Il datore di lavoro può ricoprire questo ruolo solo nelle aziende industriali, artigiane, zootecniche o agricole con non più di 30 addetti, nelle aziende della pesca con non più di 20 addetti e in tutte le altre aziende con non più di 200 addetti. La legge indica che in un’azienda può essere obbligato un unico RSPP, in modo che la politica aziendale di sicurezza sia effettiva, efficace, coerente ed unica.

I corsi di aggiornamento

I datori di lavoro, i consulenti esterni e i dipendenti interni che rivestono il ruolo di RSPP per esercitare la professione hanno l’obbligo di frequentare diversi moduli. Il modulo A ha una durata di 28 ore; il modulo B ha una durata di 48 ore, con una specializzazione di 12 o di 16 ore; il modulo C ha una durata di 24 ore. Nel caso in cui il responsabile del servizio di prevenzione e protezione funga anche da legale rappresentante, è richiesta la partecipazione a un corso di formazione la cui durata è variabile in funzione del livello di rischio che viene determinato dal codice ATECO aziendale: 16 ore in caso di rischio basso, 32 ore in caso di rischio medio e 48 ore in caso di rischio alto. Anche la durata dei corsi di aggiornamento è correlata al codice di rischio ATECO: 6 ore per il rischio basso, 10 ore per il rischio alto e 14 ore per il rischio alto.

Le proposte formative di Progetto81

Navigando sul sito www.progetto81.it è possibile scoprire le proposte formative che vengono messe a disposizione da Progetto81, una realtà che è formata da uno staff di formatori, consulenti e professionisti esperti di sicurezza sul lavoro. Questa società è presente nel settore da più di 10 anni e si occupa di supportare i clienti nel rispetto degli obblighi imposti dalla legge, in virtù di servizi di consulenza che riguardano l’igiene alimentare e la sicurezza. La formazione è il core business di Progetto81, che eroga corsi in house, in aula e online a seconda delle esigenze e delle possibilità concesse dalla legge.

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