La Salernitana, stando a quel che ho letto, in questi due anni e mezzo è costata qualcosa come cento milioni al presidente Iervolino che, proprio in virtù della sua forza economica, ha potuto affrontare certe spese e può far fronte ora alla retrocessione.
In B ci vorranno non meno di cinquanta milioni per disputare il prossimo campionato, in quanto bisognerà far fronte ai contratti in essere e poi ingaggiare nuovi calciatori. Non sarà facile piazzare tutti i calciatori che hanno stipendi elevati e che non sono certo reduci da una grande stagione».
E’ uno dei passaggi chiave dell’intervista che Aniello Aliberti, per circa undici anni al timone della Salernitana con cui ha vissuto l’euforia di una promozione in massima serie ed anche il dolore per quella retrocessione che ancora oggi non gli va giù, ha rilasciato al quotidiano “Il Mattino” oggi in edicola.
L’ex patron ha anche detto: «Non posso dargli consigli. Penso che la retrocessione sia di tutti. Dirigenti, allenatori, calciatori, ma anche tutti gli altri che lavorano per il club sono responsabili della stagione che si sta vivendo.
Iervolino paga tanti dipendenti e tesserati per retrocedere in questo modo? Penso che al posto suo sarei molto rammaricato di ciò e farei piazza pulita perché evidentemente chi ha operato a tutti i livelli nella Salernitana non si è rivelato all’altezza del compito».