Il numero dei posti letto nelle strutture sanitarie pubbliche tra il 2020 ed il 2022 è diminuito di 32.508 – si legge in una nota a firma di Antonio Capezzuto, Segretario Generale FP CGIL SALERNO – nel 2020 erano 257.977, ridotti a 225.469 nel 2022. Ma la tendenza a “tagliare”, purtroppo, va avanti da decenni. Se nel 2000 potevamo contare su 4,7 letti ogni 1.000 abitanti, nel 2020 dovevamo fare i conti con soli 3,18 letti ogni 1.000 residenti in Italia.
Ad oggi, si stima che negli ospedali italiani manchino almeno 100mila posti letto di degenza ordinaria e 12mila di terapia intensiva. Un altro dato che colpisce è rappresentato dall’età media dei medici: è sempre più elevata, con ben il 56% che ha più di 55 anni. Entro il 2025, inoltre, andranno in pensione 29mila camici bianchi e 21mila infermieri, senza un sufficiente inserimento di nuovi professionisti.
Nel 2024 il finanziamento del Fondo sanitario nazionale è aumentato in termini assoluti rispetto al 2021, ma è diminuito rispetto al Pil. Quest’anno il finanziamento si attesta al 6,4% rispetto al Pil, diminuito dello 0,2% rispetto al 2023, e come riporta il Ministero dell’Economia, è prevista un’ulteriore diminuzione al 6,3% nel 2025 e 2026, fino al 6,2% nel 2027.
Chiediamo quindi – conclude Capezzuto – risorse economiche, umane e organizzative per il nostro sistema socio-sanitario. Occorre aumentare il finanziamento del servizio, sia in termini assoluti che in rapporto al Pil. La Funzione Pubblica Cgil chiede da tempo di investire in un Piano Straordinario di assunzioni nel settore pubblico, in particolare in quello sanitario dove si certifica una gravissima carenza di infermieri e medici. Colmare questi gap vorrebbe dire dimezzare i tempi di attesa nei pronto soccorso, un aumento dei posti letto disponibili e certamente un risparmio per tante famiglie”.