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Battipaglia, travolse e uccise Maria Rosaria Santese: rischia condanna a 16 mesi

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Un anno e quattro mesi di carcere: è la richiesta avanzata dal pubblico ministero nei confronti di M.Q, la donna di Battipaglia che – come riporta oggi il quotidiano “Le Cronache” consultabile online – ha procurato la morte di Maria Rosaria Santese, 19enne, arbitro di basket e figlia dell’imprenditore battipagliese Renato Santese, investita e uccisa il 19 maggio del 2017.

Nel mese di marzo 2019 il rinvio a giudizio per la 47enne a bordo di una Tiguan Wolkswagen che impattò frontalmente con la vespa 125 guidata dalla giovane.

Secondo l’impianto accusatorio il decesso della giovane non sarebbe da attribuire all’impatto con il veicolo o alla successiva caduta sull’asfalto. Il cuore della 19enne si sarebbe fermato dopo che la vettura l’avrebbe trascinata per alcuni metri: Maria Rosaria è morta per dissanguamento a seguito dell’amputazione di una gamba.

Quel giorno la giovane si stava recando a casa di un’amica dove avrebbe trascorso alcune ore di relax concedendosi un bagno in piscina.

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