Il primo colpo era avvenuto in un’abitazione di Maiori il 13 febbraio: i balordi vi si erano introdotti dopo aver forzato una finestra. Riuscirono a farla franca asportando oggetti in oro per un valore stimato in 5mila euro. Ad Atrani, due giorni dopo, si introdussero nella casa disabitata di un anziano scomparso quattro mesi prima, racimolando un orologio di scarso valore e un rosario.
Le indagini dei carabinieri si sono concentrate sulle impronte digitali rilevate nell’abitazione di Maiori e confrontate con quelle a disposizione della banca dati dell’Arma. Poi la consultazione dei tabulati telefoni e telematici e gli “agganci di posizione” dalle celle telefoniche, oltre alle immagini dei sistemi di videosorveglianza acquisiti, hanno confermato l’identità dei due.
A tradirli, il ritorno in Costiera pochi giorni dopo l’ultimo furto: nel momento in cui i loro smartphone si sono agganciati alle celle telefoniche costiere, è scattato l’”alert” che ha dato la possibilità ai Carabinieri di individuarli e fermarli per l’identificazione. All’interno dell’auto su cui viaggiavano i due napoletani sono stati rinvenuti oggetti da scasso. Ciò è bastato ai carabinieri per comprendere che un altro colpo era stato programmato e per questo sono stati denunciati a piede libero alla Procura della Repubblica di Salerno. Dopo due mesi le ordinanze di custodia cautelare.
Dopo l’arresto dei due truffatori degli anziani di Amalfi (clicca qui per approfondire) anche questa attività conferma – se ve ne fosse bisogno – l’attenzione degli uomini dell’Arma al controllo al contrasto dei reati nel territorio della Costiera Amalfitana.
Fonte Quotidiano della Costiera