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Bimbo ucciso da pitbull a Eboli, i soccorsi chiamati dopo mezz’ora

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“Giustizia per Francesco Pio”. Con la voce rotta dal silenzio lo ha chiesto, ieri prima dei funerali, la zia del piccolo di 13 mesi azzannato ed ucciso da un pitbull lunedi scorso sulla litoranea di Campolongo, ad Eboli.

“Era un povero innocente. Chi ha colpa deve pagare” ha ripetuto più volte con i cronisti Virginia d’Amaro, sorella del papà del bimbo. “Cani aggressivi” ha raccontato, invece, un amico del nonno che ha rivelato “Non molto tempo fa avevano azzannato alla gamba la mamma del piccolo alla quale i medici avevano messo diversi punti”.

Intanto, proseguono le indagini per chiarire le fasi dell’incidente. Stando a quanto raccontato dal nonno al sindaco di Eboli, Mario Conte, lo zio sarebbe stato attaccato dai due cani mentre, con in braccio il piccolo, usciva dalla casa.

Uno di questi lo ha morso ad un ginocchio, nel piegarsi perché colpito, il cane ha azzannato il piccolo. Da capire perchè la famiglia abbia atteso quasi mezz’ora prima di chiamare i soccorsi. L’aggressione sarebbe avvenuta verso le 8 ma la telefonata al 118 è giunta alle 8,29. La Procura di Salerno contesta il reato di concorso in omicidio colposo per omessa custodia degli animali a Gaia Sabato e a Fabio Fiorillo, i due proprietari dei pitbull. Stessa ipotesi di reato anche per gli zii del bambino, Simone e Giuseppe Santoro, e per la mamma del piccolo, Paola Ferrentino.

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