Nessuno lo avrebbe ipotizzato alla vigilia di questo campionato: c’erano invece tutti i presupposti per un torneo di spessore, una salvezza tranquilla e qualche ambizione sventolata in piena estate dalla dirigenza.
Invece qualcuno ci aveva visto lungo: l’allenatore Paulo Sousa, condottiero del precedente campionato, aveva lanciato più volte segnali all’ambiente: “Così non andiamo da nessuna parte”, “Servono rinforzi in tutti i reparti”. “Siamo più scarsi dell’anno scorso”.
La Salernitana ora ripartirà dalla Serie B, un campionato ostico e dalle mille insidie e lo farà senza una base su cui cementare il proprio futuro bensì dalle ceneri di una stagione assurda.