La Salernitana si sveglia in serie B. Ora il verdetto è ufficiale, inappellabile: l’aritmetica condanna definitamente i granata alla retrocessione con quattro giornate di anticipo rispetto alla fine del campionato. La sconfitta di Frosinone ha messo la parola fine all’esperienza in A della Salernitana. Termina così quel sogno iniziato tre anni fa, con quella splendida e, per certi versi, inattesa cavalcata che portò al trionfo la squadra di Castori. Di quella gioia, di quella felicità, che aveva il piacevole sapore della sorpresa, adesso rimangono soltanto il ricordo e la speranza che la Salernitana e i suoi tifosi possano tornare a festeggiare, ad esultare come allora. Ad oggi, però, ci sono solo amarezza, delusione e rimpianto per quello che poteva essere e non è stato. La Salernitana saluta la serie A e mette fine ad una stagione fatta di continue rinunce, perché questo campionato per i granata non è mai cominciato. Questa squadra è retrocessa molto tempo prima che l’aritmetica la condannasse definitivamente. Lo dicono anche i freddi numeri: due sole vittorie, una in casa ed una fuori, 23 sconfitte, in 34 partite disputate, un pessimo rendimento offensivo, con 26 reti segnate, le stesse dell’Empoli, che però di gol ne ha poi subiti 48, mentre la Salernitana, che ha ovviamente la peggior difesa del torneo, ne ha incassati ben 73. I numeri certificano il disastro. Solo così può essere definito l’attuale campionato dei granata. E, ironia della sorte, proprio nel turno che inchioda la Salernitana, il calendario propone la sfida tra Lecce e Monza. Un incrocio che ci riporta alla mente come tre anni fa i granata di Castori soffiarono proprio a loro quella serie A oggi gettata alle ortiche. Ovviamente in questa catastrofe sportiva a salvarsi è solo la tifoseria che ci ricorda come, sempre e comunque, a contare non è la categoria.
E alla luce della retrocessione dei granata a parlare dopo il match condanna di Frosinone solo Colantuono e il difensore Pirola. Oggi invece il messaggio social di Sabatini dove traspare delusione e rabbia. Dalla società, in primis Patron Iervolino, ma anche dall’Ad Maurizio Milan o il dirigente Petrucci nessuna parola. I tifosi si sarebbero attesi almeno un’intervista post-partita oppure un tweet del giorno dopo. Invece nulla. Tanto e solo un assordante silenzio…