Site icon Salernonotizie.it

“Terre e guerre d’Israele, sette anni di cronache mediorientali” il libro di Cosimo Risi

Stampa
Fernando Gentilini ha firmato la prefazione al libro “Terre e guerre d’Israele, sette anni di cronache mediorientali” di Cosimo Risi in uscita a fine giugno per i tipi di Luca Sossella Editore, Roma.

 Prefazione di Fernando Gentilini

La cosa che fa più male è che troppo spesso si ha l’impressione che le persone, o per lo meno la maggioranza delle persone, abbiano rinunciato a capire cosa succede al mondo, come se il mondo avesse perduto d’importanza o comunque a loro capirlo fino in fondo non interessi più.

Un problema che investe tutti, al di là delle appartenenze e degli ambienti sociali, anche settori come la politica, l’editoria, la diplomazia o l’università, dove uno la superficialità nei confronti delle cose del mondo non se l’aspetterebbe. E invece viviamo in tempi dove si tende a sorvolare, a non scendere in profondità, a ignorare domande fondamentali.

Su Israele, ad esempio, venendo al tema di questo libro, io penso che una domanda circoli troppo poco: ma Israele è un paese occidentale o un paese mediorientale? E se è sia l’uno che l’altro – e quindi non è né l’uno né l’altro – cosa significa in termini storici, politici e culturali? In altre parole: che cosa possiamo e dobbiamo aspettarci da lui?

Il libro va in controtendenza rispetto alla situazione sopra descritta, nel senso che rimanda continuamente a domande cruciali come queste, offrendo risposte che anche quando non piacciono fanno pensare, che poi è il motivo per cui esistono i libri. Cosimo Risi lo ha scritto negli anni, un pezzo alla volta, man mano che aveva una storia da raccontare, o meglio, man mano che dalle terre e dalle guerre di Israele sbucava fuori qualcosa che lui voleva capire.

È dunque un personalissimo mosaico mediorientale quello di Cosimo Risi, composto da una serie di tessere storiche, geografiche, antropologiche, politiche, culturali. E la prima delle sue qualità è proprio quella che si può iniziarne la lettura partendo da una qualsiasi di queste tessere, senza bisogno di seguire per forza l’ordine proposto. Si può entrare cioè nel Medio Oriente di Cosimo Risi partendo dagli episodi della cronaca più recente, come la carneficina di Gaza, o dall’odio-amore tra israeliani e persiani, oppure dalla postura americana o anche da come reagisce o non reagisce l’Europa.

Io, ad esempio, ci sono entrato da un frammento dedicato allo scrittore Abraham Yehoshua, per poi passare ai pezzi che girano intorno al conflitto israelo-palestinese e in qualche modo provano a delimitarne lo spazio, come quelli sull’Iraq, l’Iran, la Libia, l’Afghanistan. Ma ovviamente ciascuno potrà iniziare la lettura dalla tessera che preferisce, anche aprendo una pagina a caso, immaginando il punto – perché è possibile che ne esista davvero uno – dove iniziano e finiscono tutte le storie.

A questo proposito viene in mente la questione palestinese tout court, che i tragici avvenimenti a partire dal 7 ottobre 2023, hanno rimesso al centro dell’attenzione mondiale. Ovvero l’imperativo di creare uno Stato palestinese che ancora non esiste al fianco di quello israeliano che già esiste dal 1948, imperativo su cui nessuno sembra dubitare, almeno a parole.

Ma cosa c’è davvero alle origini della questione palestinese? È una questione meramente immobiliare, come sostengono i palestinesi, nel senso che si tratta semplicemente di dividersi un pezzo di terra – Palestina storica o Israele biblico che dir si voglia – come prevedevano gli accordi di Oslo, ammesso che l’espansione delle colonie renda l’obiettivo ancora praticabile? Oppure è una questione, come sostengono da sempre gli israeliani, che invece si rispecchia in un’altra, e cioè una questione che riguarda la sicurezza e quindi l’esistenza stessa dello Stato di Israele come lo conosciamo dal 1948?

Anche su questo il libro di Cosimo Risi aiuta a capire meglio di cosa parlano esattamente le due parti, se di diritti o di semplici pretese, offrendo spunti per provare a vederci più chiaro anche alla luce di cosa pensa il resto della regione.

Exit mobile version