Era il 10 settembre 2020 quando in località Coda di Volpe, in quella che era una discarica della Regione Campania, venne presentato il progetto di rifunzionalizzazione. L’impianto venne costruito diversi decenni fa. Fu anche completamente attrezzato per il funzionamento, ma si scoprì che non c’erano né i tubi, né gli allacci tra l’infrastruttura e i rioni e le frazioni di Santa Cecilia, Cioffi, Campolongo, San Berniero.
Non funzionando, durante la crisi dei rifiuti dei primi anni Duemila, ha ospitato le ecoballe, mentre un pezzo alla volta i ladri si sono portati via i macchinari. Liberata dai sacchi di spazzatura, la struttura torna alla sua funzione originaria e, secondo vertici dell’Asis (società proprietaria) e del sindaco Mario Conte, dovrebbe servire circa 10mila abitanti che vivono senza fogne da oltre un secolo e quindi garantire acque più pulite a mare. La speranza è che per il turismo balneare arrivi finalmente la svolta, anche perché in quella fascia costiera Arpac rileva sempre delle criticità: proprio la scorsa settimana l’agenzia regionale per l’ambiente ha notificato il divieto temporaneo di balneazione lungo un tratto di quasi 2 km a nord di Foce Sele».
Nei prossimi giorni, proprio in vista dell’imminente stagione balneare, il direttore generale Asis, ingegnere Giuseppe Giannella, e l’amministrazione comunale ebolitana incontreranno i balneatori e gli operatori turistici.
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