Intorno alle 0,20 l’incursione: i possenti rapinatori (il più basso era alto un metro e ottanta) si sono insinuati in casa passando per la finestra. Cercavano la cassaforte fatta installare dal precedente proprietario, un notaio che la utilizzava per la custodia degli incartamenti più che per la detenzione d’oggetti di valore.
Armati di torce, in due si sono intrufolati nella camera da letto del 55enne: uno di loro lo ha afferrato alle spalle mentre il complice lo pestava. Schiaffi e pugni alla faccia, finanche dell’acqua spruzzata sul volto: chiedevano insistentemente dov’era il forziere.
Al tramortito meccanico hanno strappato la catenina dal collo e l’orologio dal polso. Altri due sono saliti al piano di sopra, dove vive l’anziano padre, che ha tentato una flebile reazione, di quelle che possono essere messe in atto da persone di quell’età. I banditi hanno riservato pure a lui lo stesso trattamento..
Il quinto, nel frattempo, ha condotto la figlia del 55enne nella stanza del fratello di 28 anni: li ha esortati a stare immobili.
I malviventi hanno preso gioielli e orologi a vista, ma non sono riusciti a scovare la cassaforte: merito del coraggio e del sangue freddo del 28enne, che ha preso il telefono, tenuto a caricare sotto il cuscino, e ha chiamato i carabinieri.