Salerno ha fatto tilt, come un flipper. La città è tutta una strada in pieno esodo estivo con cadenza quotidiana, dove ormai si corre il rischio di trascorrere le giornate in macchina, nella vana speranza di raggiungere la destinazione, che sia casa, il luogo di lavoro o la scuola ove accompagnare i bambini. I lavori in corso in autostrada sono solo la punta dell’iceberg, non certo la madre del caos: una volta c’era l’imbuto di Fratte, ora non c’è via di scampo ovunque: via Marino Paglia, traffico paralizzato, con annesse strade limitrofe, in via Carmine a cristallizzare il flusso veicolare ci pensano i soliti furbi che lasciano l’auto in sosta in doppia fila, inutile poi provare a spostarsi verso la zona orientale, perché il cantiere dei lavori tra Mariconda e Parco Arbostella è ancora lì, altro che fino al 30 aprile, come si era detto. I cittadini, esasperati, continuano a lamentare disagi che ormai da settimane stanno sopportando. Nel calcio, qualcuno inventò il “caos organizzato”, qui a Salerno, qualcun altro ha inventato il caos disorganizzato.