Secondo gli esperti la tempesta potrebbe iniziare già nelle prossime ore. “Ma l’attività solare si manterrà intensa anche nel prossimo periodo, ci stiamo avvicinando al picco”, dice all’Ansa Mauro Messerotti, docente di Meteorologia spaziale all’Università di Trieste. La tempesta è dovuta all’intensa attività di un gigantesco gruppo di macchie solari, chiamato AR3664, che si estende per circa 200.000 chilometri, dunque 16 volte circa le dimensioni della Terra. Si tratta di una delle regioni più grandi e attive osservate in questo ciclo solare, che è iniziato a dicembre 2019. “La regione AR3664 è caratterizzata da una grande complessità, con campi magnetici molto intensi che causano una situazione particolarmente instabile – osserva Messerotti – ed è così grande che è visibile anche a occhio nudo, ovviamente sempre con un’adeguata protezione”. La sua estensione lo mette in grado di rivaleggiare con un altro enorme gruppo di macchie solari, quello di Carington, che fece sentire i suoi effetti tra agosto e settembre 1859, provocando incendi negli uffici del telegrafo e innescando aurore vicino all’equatore.