Resta in prognosi riservata il vice ispettore della Polizia di Stato accoltellato in modo grave da un 37enne di origini marocchine alla stazione di Lambrate, due giorni fa.
Il 35enne salernitano Christian Di Martino ha trascorso una notte tranquilla nella terapia intensiva dell’ospedale Niguarda di Milano, dove subito dopo l’aggressione è stato operato d’urgenza per le lesioni agli organi riportate e la grave emorragia che ne è conseguita. I medici stanno ora accompagnando Di Martino verso un graduale risveglio dall’intervento.
A rompere il silenzio è Michela Santoro, la mamma di Christian: «Parlare è molto facile bisogna prendere provvedimenti in merito per tutti i poliziotti come per mio figlio, soprattutto con i tempi che corrono oggi.
Il mondo è cambiato in peggio, non trovo affatto giusto che anche i familiari devono pagare le pene – ha scritto la mamma – È inutile sentirsi poi dire “condoglianze e povero ragazzo o ragazzi” non si risolve in questo modo, questi ragazzi hanno bisogno di essere tutelati dallo Stato di polizia e dal governo.
Sono persone al vostro servizio, danno anche la vita e io non trovo affatto giusto perdere la vita. Per chi? Per cosa? Comprendo che è il loro lavoro ma non in questo modo per cortesia».
E poi l’appello: «Prendete provvedimenti, metteteli nelle condizioni di potersi difendere. Chi ammazza una persona ha il diritto di difendersi, dovete rimettere la ghigliottina come una volta, era un giusto sistema per chi commette questi atroci reati.
L’Italia ha bisogno urgente di un freno altrimenti queste persone sono capaci anche di entrare nelle nostre case, cosa che già fanno, e noi in che modo dobbiamo difenderci? Vi sembra giusto tutto questo?».
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