LA PARTITA
Dopo quattro pareggi di fila e con Chiesa e Yildiz non al top, contro la Salernitana Allegri davanti si affida all’artiglieria pesante e piazza Vlahovic e Kean al centro dell’attacco. Alle prese con tante assenze e senza più nulla da perdere in campionato, Colantuono invece fa densità in mediana e punta tutto sulla mobilità di Vignato e Tchaouna alle spalle di Ikwuemesi.
Scelte che danno più fisicità alla Juve, ma che in avvio non bastano per sfondare l’organizzazione granata. Lenta nel giropalla, la banda di Allegri fatica a costruire con precisione in verticale, soffre le incursioni centrali di Basic & Co e si affida alle giocate individuali per provare a inventare qualcosa tra le linee. Da una parte Bremer chiude su Vignato e Szczesny blocca un tiro centrale di Pierozzi, dall’altra Fiorillo devia invece sulla traversa un sinistro dal limite di Vlahovic.
Occasione che dà più fiducia alla Juve e alza il baricentro bianconero, ma che non cambia affatto il tema tattico del match. Anzi. Macchinosa a centrocampo e poco lucida nella manovra in ampiezza, la Juve va al trotto in impostazione, pasticcia in fase di possesso e quando deve difendersi concede troppo spazio ai granata.
Così sugli sviluppi di un corner Pierozzi salta da solo in area e batte Szczesny di testa sbloccando il match. Incornata che gela lo Stadium, allunga le squadre e accende la gara. Sambia ci prova su punizione, poi Bremer sfiora il pareggio con un gran destro da lontano, Szczesny ferma Ikwuemesi lanciato a rete e un sinistro di Cambiaso scheggia il palo. Guizzi che aumentano il ritmo del gioco e l’intensità degli scontri, ma che non bastano a risparmiare i fischi alla Juve al rientro negli spogliatoi.
SECONDO TEMPO
La ripresa inizia con l’ingresso in campo di Miretti, Iling-Junior e Chiesa al posto di McKennie, Kostic e Kean e con la Juve che prova ad aumentare i giri a sinistra e ad aggredire lo spazio con più cattiveria. Dopo il via libera del Var su un tocco in area di mano di Rabiot, Tchaouna chiude bene su Miretti, poi Vlahovic spreca un grande assist di Chiesa e Pirola respinge una situazione pericolosa su iniziativa di Cambiaso.
In pressione, la Juve spinge e cerca gli esterni. Carico e ispirato, Chiesa svaria su tutto il fronte offensivo e suona la carica. Un’incornata di Gatti termina alta, poi Vlahovic e Bremer non trovano la palla in tuffo su un cross di Cambiaso. Da una parte Kastanos prende il posto di Ikwuemesi, dall’altra Allegri invece va all-in facendo entrare Milik e Yildiz al posto di Vlahovic e Rugani. Alti e offensivi, i bianconeri insistono negli uno contro uno, accelerano i tempi e attaccano con tanti uomini.
Milik, Chiesa e Yildiz impegnano Fiorillo, poi Miretti non trova la porta su un cross di Iling-Junior e un destro di Legowski finisce sopra la traversa. Occasioni che accendono la gara e infiammano il finale. A caccia del pari, la banda di Allegri negli ultimi minuti attacca a testa bassa e pareggia nel recupero con Rabiot dopo un colpo di tacco di Locatelli. Guizzo che fa saltare tutti gli schemi e trasforma il finale in un continuo batti e ribatti. Da una parte l’ultimo ad arrendersi è Miretti, dall’altra invece Basic si divora il colpo del ko in contropiede davanti a Szczesny. La Juve si salva in extremis e aspetta Atalanta-Roma.
JUVENTUS (3-5-2): Szczesny; Gatti, Bremer, Rugani (31′ st Yildiz); Cambiaso, McKennie (1′ st Miretti), Locatelli, Rabiot, Kostic (1′ st Iling Jr); Kean (1′ st Chiesa), Vlahovic (31′ st Milik). A disposizione: Perin, Pinsoglio, Djalò, Nicolussi Caviglia, Alcaraz. Allenatore: Allegri.
SALERNITANA (3-4-2-1): Fiorillo; Pierozzi, Fazio, Pirola; Zanoli (45′ st Pasalidis), Coulibaly, Basic, Sambia (45′ st Pellegrino); Tchaouna, Vignato (20′ st Legowski); Ikwuemesi (28′ st Kastanos). A disposizione: Costil, Salvati, Ferrari, Sfait, Di Vico, Simy, Weissman. Allenatore: Colantuono.
ARBITRO: Santoro di Messina – assistenti: Zingarelli e Bahri – IV uomo: Sacchi. Var: Mazzoleni/Avar: Nasca.
RETI: 27′ pt Pierozzi (S), 47′ st Rabiot (J)
NOTE. Ammoniti: Vlahovic (J), Rabiot (J), Zanoli (S), Sambia (S), Fiorillo (S), Pasalidis (S). Angoli: 9-4. Recupero: 4′ pt – 6′ st