«La manutenzione peggiora giorno dopo giorno, interventi urbani rivolti alla speculazione edilizia che servono solo a far crescere il valore delle ultime aree libere per poter fare costruzioni del tutto avulse da un disegno urbano, gli abitanti sono diminuiti. Credo sia una situazione davvero deficitaria e nel contempo aumentano le tasse: il Comune fa fronte vendendo le ultime aree, gli ultimi gioielli di famiglia – ha dichiarato Fausto Martino –
Io ci pensavo un paio di giorni fa alla ricetta giusta: c’è necessità di un ritorno al passato, se oggi chiunque di voi va a rileggere il documento programmato di Oriol Bohigas, quello del 1994, ci troverà una serie di indicazioni più che utili per affrontare l’urbanistica salernitana e ricondurre la gestione alla città a condizioni di maggiore civiltà e decoro per i cittadini».
Per Martino, la ricetta giusta è forse tutta nelle parole e nel lavoro di Bohigas: «sosteneva alcune cose che io oggi ritengo ancora del tutto attuali. Diceva che con una crescita demografica come quella di Salerno era necessario porre un limite alla città ma si questo limite si è tanto ironizzato, a partire dai consiglieri comunali, anche quelli di opposizione che sono stati la quinta colonna di ciò che sta accadendo perché tutto questo è successo con il supporto dell’opposizione – ha aggiunto – Credo siano tutti colpevoli. Un limite era necessario sia per definirne la forma sia per le risorse economiche che questa città aveva da spendere, utilizzandoli per progetti di rigenerazione urbana che avessero come fulcro gli spazi pubblici, la vera essenza di una città.
Fonte Le Cronache