Vediamo nel dettaglio.
Sgravio netto Bonus 100 euro dipendenti: ecco cosa sapere
Innanzitutto, bisogna ricordare che dal Bonus sono esclusi tutti gli incapienti, ovvero i contribuenti che hanno un reddito imponibile inferiore agli 8500 euro. In questo modo, dalla platea vengono esclusi milioni di lavoratori poveri e part-time. La platea dei beneficiari comprende circa un milione di famiglie monoreddito con almeno un coniuge e un figlio a carico e famiglie monogenitoriali con almeno un figlio a carico, tutte con un imponibile inferiore ai 28mila euro.
Di tutti questi, nessuno riceverà 100 euro. Secondo l’esperto di fisco e previdenza, Maurizio Benetti, “l’aumento, una tantum, nella busta paga di gennaio 2025 oscillerà tra i 61 e i 74 euro netti”. Ma perché la cifra scende così tanto?.
Il motivo principale sta nei contributi Inps, Irpef e delle addizioni locali. Essendo un bonus lordo, è soggetto al prelievo dei contributi previdenziali e quindi vengono tagliati 2,19 euro per i redditi fino a 25mila euro e 3,19 euro per i redditi tra i 25mila e i 28mila euro. Sempre che rimanga in vigore, nel 2025, il taglio del cuneo fiscale.
Se non rimanesse in vigore, il prelievo Inps salirebbe a 9,19 euro. E sulle somme restanti si pagherà l’Irpef del 23%. In questo modo, per chi ha un imponibile tra 8500 e 15mila euro, il bonus scende a 75,31 euro. Ma ci sono anche le addizionali Irpef regionali e comunali da contare, con trattenute da 1,2 fino a 4 euro. In questo modo, il netto potrebbe oscillare tra i 74,1 e i 71,3 euro.
Chi ha un reddito superiore a 15mila euro, invece, otterrà un bonus tra i 65,16 e i 62,32 euro (fino a 25mila euro di reddito) e tra i 64,5 e i 61,69 euro (fino a 28mila euro), a causa del taglio della detrazione da lavoro dipendente e considerando le addizionali.
Cos’è il Bonus 100 euro dipendenti
Il Bonus 100 euro dipendenti è un’indennità che interesserà 1,1 milioni di famiglie ed è stato introdotto dal decreto legge dello scorso 30 aprile.
Il dipendente potrà ricevere il Bonus, previa richiesta al datore di lavoro, attestando per iscritto di averne diritto, indicando il codice fiscale del coniuge e dei figli.
Si parte da una base di 100 euro, ma l’importo sarà rapportato al periodo di lavoro. Ad esempio, se il dipendente è stato assunto il 1° luglio, la cifra di partenza sarà di 50 euro e su questa saranno applicate comunque le ritenute.
Fonte: articolo di lentepubblica.it
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