La Campania si contraddistingue come tra le regioni più dinamiche, con 143.790 nuovi contratti green jobs attesi nel 2022 (in crescita del 13,5% rispetto al 2021 confermandosi la prima Regione del Mezzogiorno. Legambiente presenta il dossier “Green Jobs”, nell’ambito del progetto Green Energy Revolution, con l’obiettivo di promuovere e diffondere le nuove competenze green; evidenziare le opportunità e le possibili ricadute occupazionali, economiche e sociali legate ai processi di innovazione ambientale; supportare i percorsi di orientamento scolastico, universitario e lavorativo verso i lavori green; fornire strumenti ad attori pubblici e privati al fine di migliorare i sistemi formativi pubblici e potenziare i percorsi di educazione non formale.
Secondo i dati ISTAT, si legge nel dossier di Legambiente Campania, la disoccupazione in Campania nel 2023 si assesta al 17,8%, in aumento dello 0,4% rispetto all’anno precedente e superiore di 10,1% rispetto alla media nazionale (7,8%) e del 3,5% rispetto alla media del Mezzogiorno. La situazione di fragilità del contesto campano si aggrava se facciamo riferimento ai dati relativi alla disoccupazione giovanile, nello stesso periodo di riferimento (2023), pari al 27,9% (dato generale), mentre si assesta al 31,7% la disoccupazione giovanile femminile. Nel 2023 i giovani NEET nel Mezzogiorno sono 1 milione e 210 mila, di cui 402 mila in Campania, pari al 33,2% del totale.
Nonostante i dati negativi che ci restituiscono un quadro generale preoccupante caratterizzato da disoccupazione, giovani inattivi (NEET), intensi processi di emigrazione soprattutto giovanile, la Campania, così come il Mezzogiorno, rappresenta un luogo nel quale possono essere sviluppate politiche industriali e occupazionali capaci di cambiare il segno nella prospettiva della realizzazione di una giusta transizione ecologica.
Infatti, secondo i dati del Rapporto GreenItaly di Fondazione Symbola, la Campania si colloca al terzo posto nelle graduatorie regionali per numero di imprese che hanno effettuato eco-investimenti nel periodo 2018–2022 in prodotti e tecnologie green, con 44.530 imprese in termini assoluti, delle quali 22.980 (il 51,6%) sono localizzate nell’area metropolitana di Napoli (al terzo posto nelle graduatorie provinciali).
Sono in totale 143.790 le assunzioni green jobs in Campania nel 2022, la regione si conferma al 5° posto nella graduatoria regionale redatta da Symbola e Unioncamere, con un incremento +17.000 attivazioni rispetto all’anno precedente di rilevazione. Rispetto alle graduatorie relative alle città metropolitane e alle province, troviamo tre province campane nelle prime 20 posizioni: Napoli, Salerno (15^ con 29.410 contratti) e Caserta (20^ con 23.020 contratti attivati). Nell’area metropolitana di Napoli nel 2022 sono stati attivati 75.680 contratti green jobs, +8.720 rispetto al 2021.
“I green jobs – commenta Mariateresa Imparato, Presidente Legambiente Campania – rappresentano una risposta concreta al fragile mercato del lavoro regionale offrendo nuove occasioni occupazionali, in particolare per l’ampia fascia di popolazione giovanile, e rendendo tangibile la realizzazione di una giusta transizione ecologica. Ampliare le opportunità di lavoro attraverso lo sviluppo sostenibile significa ridurre le disuguaglianze sociali, contrastare la povertà in tutte le sue declinazioni, combattere contro le forme di lavoro illegale e sommerso. In altre parole, la promozione e la diffusione dei green jobs contribuiscono ad ampliare le possibilità occupazionali dei territori, creando nuove occasioni di sviluppo più equo, sostenibile e democratico.”
Nel Dossier è presente un focus sul tema dell’occupazione nel settore energetico in Campania con un questionario sottoposto a dieci aziende del settore energetico. Il campione individuato è variegato in quanto è composto da piccole, medie e grandi aziende. Le dieci aziende individuate occupano un numero complessivo di 1.183 addetti in Italia, di questi il 38,5% – 455 lavoratori – è occupato a vario titolo in Campania.
Sette imprese su dieci che hanno risposto al questionario hanno adottato politiche per le pari opportunità al fine di rispondere all’urgente bisogno di occupazione femminile nel settore; infatti, dalle interviste emerge che solo il 12,5% delle addette in Campania è rappresentato da donne. Il 90% degli intervistati risponde che la figura più ricercata è quella dell’ingegnere, segue al secondo posto il ruolo di operaio specializzato con il 70% delle preferenze; diversamente dalla domanda precedente nella quale si faceva riferimento alla progettazione tecnica; segue il permitting manager – figura professionale che si occupa di richiedere agli enti preposti le autorizzazioni necessarie per costruire impianti a energia rinnovabile – con un 40% di preferenze.
“La transizione energetica – conclude Mariateresa Imparato, Presidente Legambiente Campania – è una sfida che stiamo giocando apertamente per restituire dignità al lavoro e al Mezzogiorno, il cuore della rivoluzione energetica che serve al Paese diventa l’opportunità di riscatto. Per essere pronti alle richieste del mondo del lavoro necessarie alla transizione è fondamentale attrezzarsi per non perdere questa grande opportunità è necessario mettere in atto il “Green Deal dei Saperi e del Lavoro” nella nostra regione per sostenere nuove politiche formative e occupazionali e combattere le diseguaglianze.
Le proposte di Legambiente Campania – che sono state presentate nell’ambito del seminario “Green Jobs: saperi sostenibili per lavori innovativi” promosso da Legambiente Campania nel corso di Orientalife organizzato dall’Ufficio Scolastico Regionale della Campania, Sviluppo Lavoro Italia e Regione Campania – alla presenza di: Ettore Acerra, Direttore Ufficio Scolastico Regionale, Valeria Pirone, Dirigente Scolastica ITT Marie Curie di Napoli, Rossella De Luca, Dirigente Scolastica Liceo Scientifico B. Rescigno di Roccapiemonte, Lucia Fortini, Assessora all’Istruzione Regione Campania, sono:
Educazione Ambientale ed Energetica. Rafforzare, implementare, e sperimentare percorsi di educazione ambientale ed energetica; utilizzare metodologie e approcci di educazione non formale per aumentare la consapevolezza delle comunità educanti sostenibili e solidali.
Orientamento scolastico e professionale. Ridisegnare i percorsi di orientamento scolastico e professionale, con un focus sulla prevenzione della dispersione; progettare e sperimentare nuovi percorsi di orientamento scolastico e ripensare il Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento (PCTO).
Politiche attive del lavoro. Potenziare i servizi per l’impiego e le politiche attive per il lavoro, per favorire la giusta transizione ecologica; rafforzamento delle competenze green degli operatori dei Centri per l’Impiego, e maggiore coordinazione tra i servizi.
Formazione. Ripensare la formazione professionale attraverso una specifica programmazione dello sviluppo di competenze in ambito ambientale, in particolare nel settore energetico, implementare il catalogo regionale della formazione professionale, promuovendo sperimentazioni specificamente attraverso gli ITS e gli IFTS.
Politiche Industriali e Sviluppo Sostenibile. Elaborare politiche industriali e per lo sviluppo sostenibile, che favoriscano la riconversione industriale; potenziare le filiere produttive energetiche e green.