“Ad oggi – dichiara il dottore Di Gennaro – sono più di 20 i pazienti trattati, ed i risultati sono al di là delle nostre aspettative, anche su coloro ai quali, effettuavamo una radioterapia palliativa o compassionevole. Questa tecnica è adoperata per neoplasie resistenti e dal volume molto grande, con diametri al di sopra dei cinque centimetri, continua Di Gennaro, e abbiamo potuto notare, esaminando in particolar modo, dal 2022, un paziente con un tumore di oltre 10 cm, ora totalmente in remissione, che la combinazione tra radioterapia potenziata e immunoterapia, da risultati che fanno ben sperare in una probabile guarigione”.
La suddetta tecnica, è stata oggetto di osservazione da parte di 5 giovani medici radioterapisti cinesi, che per 5 mesi, sono stati presenti nel Reparto di Radioterapia del Ruggi, nell’ambito del Progetto ‘Cross Sciences MediCina‘, per imparare la procedura direttamente sul campo.
“Seguendo il nostro esempio – spiega infatti il Dottore Di Gennaro – dopo tre mesi dal loro rientro in Cina, ed ispirandosi alla nostra esperienza, i medici osservatori, hanno irradiato 46 pazienti e ciò ci gratifica e ci rende orgogliosi di aver portato la nostra innovazione nel settore medico sanitario, in un Paese lontano e culturalmente cosi diverso, che ci guarda con ammirazione e con intenti collaborativi”.
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