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Cura piede diabetico, due giorni di studio al Ruggi: “Emergenza sociale, fatto molto”

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La Cura del Piede Diabetico. Il metodo vincente è la multidisciplinarietà”: è il titolo della due giorni, venerdì 17 dalle ore 9 e fino al pomeriggio e sabato 18 maggio, promossa presso l’Azienda Ospedaliera San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona di Salerno.
“Ho pensato di promuovere questo Convegno perché la Sindrome del Piede Diabetico, è un’ emergenza sociale e sanitaria che coinvolge soprattutto le persone meno abbienti con minore possibilità di accesso alle cure e capacità di spostarsi proprio a causa della sindrome che affligge”, ha sottolineato il dottore Antonio Siglioccolo, Responsabile Scientifico Convegno e Responsabile UO Medicina Subacquea e Iperbarica, che afferisce alla Unità Complessa diretta dal Dottore Renato Gammaldi.
L’evento è nato su input dell’Unità Operativa Complessa della Formazione guidata dalla Dottoressa Antonella Maisto ed ha il Patrocinio Morale del Comune di Salerno, della Regione Campania, dell’Ordine dei Medici e degli Odontoiatri della Provincia di Salerno, dell’Università degli Studi di Salerno e della Cattedra UNESCO.
Presso l’Aula Scozia, si confronteranno i maggiori esperti nazionali.
Fra questi dottore Giacomo Clerici, Direttore Scientifico Centri del Piede Diabetico Gruppo Ospedaliero Policlinico Abano Terme Padova, il Professore Mauro Dauri, Dipartimento di Scienze Cliniche e Medicina Traslazionale, Direttore UOC Anestesia e Rianimazione, Direttore Scuola di Specializzazione Anestesia e Rianimazione AOU Policlinico Tor Vergata Roma ed il Professore Gerardo Bosco del Dipartimento di Scienze Biomediche Direttore Master II livello in Medicina Subacquea e Iperbarica Università degli Studi di Padova.
Tutti i relatori – ha spiegato Siglioccolo – sono di altissimo livello, e nasceranno spunti ed idee per il mondo scientifico e per le Istituzioni.
In Campania tantissimo è stato fatto, aggiunge, e tanto ancora è in corso di realizzazione così come nelle restanti regioni e la nostra Azienda offre un importante contributo alla cura dei pazienti diabetici quale Centro di III livello”.
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