Lo ha detto il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis, rispondendo in merito al progetto lanciato nei mesi scorsi di un nuovo stadio da realizzare a Bagnoli, quartiere dela periferia occidentale della città, affermando che si tratta di un’idea ormai tramontata.
“Mi sono messo l’anima in pace.
Io devo lavorarci – ha spiegato – e voglio che partiamo velocemente perché dobbiamo lasciare Castel Volturno. Ho chiamato i miei architetti e ho detto che voglio metterci due anni per ristrutturare il Maradona e ho dato loro anche gli input mentre venivo qui a Napoli in treno. Punterò ovviamente sul Maradona da trasformare, sempre se il sindaco Manfredi viene in riunione, perché non c’è mai.
Manfredi è di una tattica sfuggente, è un teorico mago di questa tattica, per vivere più a lungo. A differenza del governatore De Luca, che può essere criticato ma è uomo del fare: se ti dice sì è sì, con il Comune di Napoli ho invece sempre fatto una fatica gigantesca. Io so che siamo stati i motori vincenti dello stadio Maradona, grazie al quale abbiamo portato Napoli al centro dell’Europa, ma mi viene consegnato qualche ora prima di ogni partita e poi subito dopo è da riconsegnare, e paghiamo un fitto alto come quello che paga il Psg a Parigi. Ora servono i lavori, io ci metto i soldi miei, ma mi devono firmare una carta in bianca di autorizzazioni, perché se arriva qualcuno a fermarci mentre facciamo i lavori mi alzo, me ne vado e non mi vedono più in questa città”.
De Laurentiis ha parlato anche della nuova sede tecnica del Napoli: “A settembre – ha detto – mi aspetto di mettere le prime pietre per la nuova sede del Napoli, serve un luogo dove i giovani vanno con tranquillità”.