«Quella di questo manuale è un’idea a cui lavoravo da anni, anche sulla scorta delle esperienze fatte con mio figlio – ha spiegato Alfonso d’Angelo, presidente dell’Afs e padre di un ragazzo affetto da sindrome autistica – È necessario agire sulla formazione di operatori e famiglie per seguire e proseguire le attività dei bambini anche fuori dall’ambiente scolastico. È fondamentale che scuola e famiglia lavorino insieme per favorire lo sviluppo di alcune abilità fondamentali come la comunicazione, indispensabile e propedeutica all’abbassamento dei comportamenti disadattivi. Il manuale – ha aggiunto d’Angelo – rappresenta per verbis e per immagini in modo accessibilissimo i primi approcci con i bambini nei gesti più semplici della quotidianità come lavarsi le mani, andare in bagno, chiedere di uscire».
Piccole azioni insegnate per imitazione dei compagni o tramite lo ‘step by step’ che consiste nel suddividere le varie abilità in parti più piccole e semplici da eseguire o apprendere. Una metodologia chiaramente visibile dalle fotografie scattate da Rosario Petrosino, direttore del MuDiF, che ha spiegato come il lavoro suo e di Francesco Coiro sia stato volto ad «accompagnare l’intervento dei tutor e specialisti dell’Afs per cogliere i momenti salienti delle procedure Aba. Abbiamo seguito i bambini nello svolgimento dell’attività didattica – ha spiegato Petrosino – facendo attenzione a non turbare il loro equilibrio. Siamo stati il più invisibili possibile, cercando di intervenire sempre in punta di piedi. Abbiamo avuto noi stessi modo di sapere e capire di più della realtà che vivono i ragazzi autistici e, con loro, le rispettive famiglie. Un’esperienza, infatti, quella di “Procediamo per comprenderci” – ha concluso il direttore del MuDiF – che ci ha arricchiti fortemente professionalmente ma soprattutto umanamente e che si sposa perfettamente con la politica associativa della nostra realtà culturale che ci vede sempre in prima linea con entusiasm».
Soddisfatto dell’esito della collaborazione tra Afs e MuDiF anche Vincenzo Petrosino, presidente dell’associazione di promozione sociale “Il Didrammo”: «La nostra associazione è da sempre sensibile a percorsi e progetti dedicati a ragazzi ‘speciali’. Non è infatti la prima volta che ci confrontiamo con realtà simili né sarà l’ultima dal momento che lavoriamo spesso anche con il dipartimento di salute mentale. In questo progetto – ha dichiarato il presidente – la fotografia è stata utile per documentare la vivacità che si trova nel mondo dei ragazzi autistici ma anche un momento educativo-pedagogico per gli studenti per far emergere e valorizzare ‘talenti nascosti’. Abbiamo voluto documentare anche il lavoro dei tutor e degli operatori e valorizzare quali tipi di opportunità per i bambini e il loro futuro possono essere sollecitate con interventi mirati e competenti».