È allarme nelle carceri della Campania dove si registrano continui eventi critici, dopo la settimana intensa vissuta dagli uomini del Reparto di Polizia Penitenziaria in servizio in alcune strutture detentive della Regione, come sempre impegnati a 360° per il contrasto alle illegalità ed alle violenze. E quanto avvenuto ripropone l’allarme lanciato mesi fa dal Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria circa la necessità di “intervenire nel “mondo carcere”, che merita un profondo rinnovamento di tecniche e formazione del personale, ma anche l’ausilio di strumenti moderni, di regole precise e rigorose, di strutture adeguate che sappiano essere al passo con l’evoluzione”, come spiega Tiziana Guacci, segretaria per la Campania del SAPPE.
Questo il resoconto che fornisce la sindacalista della settimana ‘di passione’ vissuta: “Nella Casa Circondariale di Salerno la popolazione detenuta ha messo in atto per tutta la settimana una protesta, rifiutandosi di rientrare nelle celle a causa delle inefficienze dell’assistenza sanitaria e del vitto avente prezzi non adeguati. A Benevento due detenuti, per futili motivi, hanno aggredito il personale di Polizia Penitenziaria, costringendoli a ricorrere alle cure del vicino ospedale. Nel carcere di Avelllino, poi, ieri è stato ritrovato nel locale adibito alla socialità del reparto Alta Sicurezza un ingente numero di telefoni cellulari. La cosa più preoccupante è la tipologia di detenuti, ossia quelli appartenenti al circuito Alta Sicurezza. Ormai i livelli di sicurezza del carcere irpino sono compromessi, soprattutto perché i detenuti di qualsiasi circuito non sono chiusi in deroga alle disposizioni dipartimentali.
La grave carenza di organico soprattutto nel ruolo dei sottoufficiali provoca un senso di disorientamento nel personale di polizia penitenziaria con un grave aumento delle malattie”. Ultimo, ma non ultimo, la particolare situazione in atto presso la Casa Circondariale di Ariano Irpino, in cui per tutta la settimana il personale di Polizia ha svolto turni massacranti, dalle 8 all’1 di notte, sacrificando in alcuni casi il riposo settimanale. Per questo, Guacci reitera “il grido di allarme del SAPPE sulla stabilità delle carceri regionali campane. Il sistema sembra essere saltato con evidenti ripercussioni sia sull’ordine e la sicurezza dei penitenziari sia sul benessere psico-fisico dei poliziotti. A fronte di questa inaccettabile situazione il Provveditore regionale della Campania, con sede a Napoli, non interviene con azioni risolutive ed aggrava la situazione con una gestione amministrativa del personale di polizia penitenziaria poco efficiente ed efficace, generando per tal via ulteriore malessere!”
Donato Capece, segretario generale del SAPPE, auspica che “anche l’Amministrazione Penitenziaria adotti con urgenza gli opportuni provvedimenti per restituire sicurezza e serenità lavorativa al personale di Polizia Penitenziaria che fa servizio nelle carceri della Campania”, senza trascurare quella che è una richiesta storica del SAPPE: “dotare il personale del Corpo del taser e di ogni altro strumento utile a difendersi dalla violenza di delinquenti che non hanno alcun rispetto delle regole e delle persone che rappresentano lo Stato”.
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