Parchi rifiuti free. Nei 93 comuni dei 2 parchi nazionali presenti in Campania, sono 70 i comuni ricicloni che raggiunge e supera il 65% di RD( erano 68 nel 2021) mentre sono 31 i comuni Rifiuti Free, vale a dire che non solo raggiungono o superano il valore del 65% della raccolta differenziata ma anche che producono meno di 75 kg di indifferenziato pro-capite annuo( erano 33 nel 2021). Nel dettaglio nel Parco del Cilento sono 64 i comuni ricicloni e 29 quelli rifiuti free mentre sono sei i comuni ricicloni nel Parco Nazionale del Vesuvio e solo due quelli rifiuti free. Tra comuni virtuosi Rifiuti Free nei parchi nazionali, quelli che hanno una RD ≥ 65% e rifiuto secco residuo ≤ 75kg annui per abitante, registriamo nelle prime dieci posizioni a livello nazionale ben quattro comuni campani:Magliano Vetere in Campania in provincia di Salerno (Parco Nazionale Cilento, Vallo di Diano e Alburni) con un secco pro capite Kg/ab/a del 22,2 e 88,5% di RD; Felitto, sempre in provincia di Salerno con secco pro capite Kg/ab/a 24,5 e 90% di RD ; Controne , provincia di Salerno con un secco pro capite Kg/ab/a 27,1 e 88,1% di Rd e infine Ottaviano in provincia di Napoli(PArco Nazionale del Vesuvio) con un secco pro capite Kg/ab/a 27,3 e 92,4 % di RD.
“Con Parchi Rifiuti Free- commenta Michele Buonomo, direttivo Legambiente Campania- vogliamo promuovere nelle aree naturali protette l’economia circolare, e sostenere l’azione dei comuni per prevenire l’abbandono dei rifiuti, favorire la riduzione e la raccolta differenziata dei rifiuti, la conoscenza del ciclo integrato per garantire la tutela dell’ambiente e, al contempo, migliorare l’appeal delle località turistiche nelle aree protette. La lotta all’abbandono dei rifiuti, la corretta gestione della raccolta differenziata e la riduzione di imballaggi e dei prodotti usa e getta, sono obiettivi che le aree protette devono condividere con le comunità locali e con le imprese che offrono i servizi turistici. Per raggiungere questi obiettivi le aree protette devono supportare i Comuni a essere sempre più virtuosi nella gestione complessiva dei rifiuti e se possibile aiutarli a rendere il servizio di raccolta sempre più efficiente e coerente con le attività di conservazione della natura. I parchi devono puntare sull’economia circolare e su scelte che contribuiscono a ridurre le emissioni climalteranti nei loro territori e frenare la perdita di biodiversità. Per queste ragioni crediamo sia di interesse per le aree protette promuovere la riduzione delle emissioni di CO2, incentivare nei territori la bioeconomia circolare e una corretta gestione dei rifiuti per rafforzare le politiche di sostenibilità dei comuni e delle imprese locali.”
Tra gli otto Parchi regionali, quattro raggiungono e superano la percentuale del 65% di RD. L’aggregato dei 14 comuni del Parco del Taburno con il 74,8% di raccolta differenziata è sicuramente l’area che mostra valori più alti di RD e in cui 5 comuni, pari al 35,7%, sono Rifiuti Free. Di rilievo anche i risultati ottenuti dai 22 Comuni del Parco Regionale del Partenio che nel loro complesso raggiungono e superano il 69,9% di raccolta differenziata con ben 5 comuni rifiuti free. Inoltre, si evidenzia anche il risultato dei 30 comuni del Parco dei Monti Picentini con un valore di RD complessivo pari al 69,0% in cui sono presenti ben 19 comuni ricicloni e 6 risultano essere Rifiuti Free. Segue il Parco Regionale del Matese dove i 20 comuni del Parco raggiungono complessivamente il 66,1% di RD con 12 comuni ricicloni e 7 rifiuti free. Al di sotto del 65% troviamo il Parco Regionale del Fiume Sarno; Parco Regionale Monti Lattari; Parco Regionale Roccamorfina-Foce Garigliano; Parco Regionale Campi Flegrei.
Dal 22 al 26 maggio Legambiente organizza una serie di iniziative territoriali dal titolo “Natura day 22-26 maggio 2024: 30% di territorio protetto entro il 2030” che mettono al centro la natura, la biodiversità, sostenendo l’obiettivo 30% entro il 2030. In particolare si vuole sottolineare l’importanza di istituire nuove aree protette per garantire una più efficace tutela degli ecosistemi naturali e delle specie a rischio e, e al tempo stesso accelerare la transizione ecologica nei territori protetti. In Campania appuntamento centrale giovedì 23 maggio escursione lungo i sentieri 1 e 2 del Parco nazionale del Vesuvio con attività di monitoraggio dell’avifauna.
Sette le proposte che Legambiente con Parchi rifiuti free:
1. Ogni area protetta deve realizzare una strategia territoriale rifiuti free integrata nella promozione delle attività turistiche;
2. Le aree protette devono condizionare i finanziamenti agli eventi territoriali che garantiscano iniziative plastic free e senza l’utilizzo di prodotti usa e getta;
3. Il Parco deve riconoscere il logo e promuovere solo le strutture ricettive e turistiche che raggiungono l’obiettivo rifiuti free e plastic free e non utilizzano prodotti usa e getta;
4. I Comuni dei Parchi devono adottare sistemi di raccolta che riducono gli impatti sulla biodiversità e la gestione della fauna selvatica;
5. Le aree protette devono sostenere i maggiori costi che derivano dall’utilizzo di specifici sistemi di raccolta per tutelare la fauna selvatica (es. cassonetti antintrusione) e da modalità di raccolta puntuali (es. orari di raccolta pianificati per contesti territoriali e attività specifiche);
6. I Parchi devono combattere l’abbandono dei rifiuti e pianificare la bonifica delle discariche nei loro territori; 7. Il MASE deve rimodulare le risorse assegnate e non spese dai Parchi nazionali per rendere più efficace la raccolta differenziata nei Comuni.