Il banchetto rosso, infatti, allestito nella Piazza del Sapere, all’interno del campus Universitario, ha attirato l’attenzione degli studenti che, incuriositi, hanno ascoltato le ragioni della mobilitazione promossa da Cgil e che porterà, attraverso la campagna di raccolta firme in corso, al referendum del 2025.
I quattro quesiti, infatti, riguardano il futuro prossimo delle giovani generazioni che presto, terminato lo status di studentesse o studenti, si troveranno a dover fare i conti con il mondo del lavoro che tende alla precarizzazione, non concedendo alcuna garanzia rispetto a ciò che sarà, una volta conseguita la laurea. Si è registrata, dunque, una grande adesione perché è stato ben compreso che si sta lavorando per poter, dal basso, partendo dalle esigenze di tutti, costruire un’alternativa concreta per dare concretezza al futuro di tutti e di ciascuno.
Queste sono anche le ragioni che ci hanno portato, in maniera corposa e coesa, alla manifestazione La Via Maestra, tenutasi a Napoli sabato scorso, in difesa della Costituzione Italiana.
I quattro quesiti, infatti, riguardano il futuro prossimo delle giovani generazioni che presto, terminato lo status di studentesse o studenti, si troveranno a dover fare i conti con il mondo del lavoro che tende alla precarizzazione, non concedendo alcuna garanzia rispetto a ciò che sarà, una volta conseguita la laurea. Si è registrata, dunque, una grande adesione perché è stato ben compreso che si sta lavorando per poter, dal basso, partendo dalle esigenze di tutti, costruire un’alternativa concreta per dare concretezza al futuro di tutti e di ciascuno.
Queste sono anche le ragioni che ci hanno portato, in maniera corposa e coesa, alla manifestazione La Via Maestra, tenutasi a Napoli sabato scorso, in difesa della Costituzione Italiana.
«C’è molto da fare ancora e siamo ancor più incoraggiati a farlo – spiega Antonio Apadula, Segretario Generale della Cgil Salerno-. In queste settimane, in lungo e in largo per la provincia di Salerno, stiamo raccogliendo istanze, preoccupazioni ma soprattutto stiamo registrando la volontà dei cittadini di trovare un modo per cambiare le cose. Il lavoro, d’altra parte, è un bene come che riguarda tutti, proprio tutti, nessuno escluso. La raccolta firme che ci porterà poi alle urne ha come obiettivo proprio quello di rendere il lavoro dignitoso, stabile, sicuro e tutelato. Abbiamo scorto negli occhi dei ragazzi anche la rassegnazione: alcuni temono di dover lasciare il territorio per cercare altrove un posto che possa garantir loro i diritti essenziali. A questi ragazzi rivolgiamo il nostro appello più caloroso: per il sud è un orgoglio e un vanto sapere che ci sono giovani eccellenze in ogni campo della cultura e del sapere e non permetteremo che la nostra meglio gioventù continui ad emigrare in cerca di futuro. Il referendum è l’arma più efficace che abbiamo. Passate parola e unitevi a noi in questa battaglia per i diritti, per la vita, per il futuro del nostro Paese».