La concentrazione verso i nostri maggiori siti, penalizza le aree regionali da sempre meta di solo turismo di prossimità e italiano, che rischiano ulteriori cali, preferiti da località straniere, come Albania, Montenegro e Grecia, a prezzi più competitivi. Occorre una governance a medio e lungo termine, innovando processi e modelli di promozione dell’intero territorio regionale ed effettuando scelte su numero chiuso, trasporti dedicati, sicurezza ed equilibri sociali.
La Regione decida per la gestione dell’agenzia Campania Turismo come per quella dei beni culturali Scabec e determini un piano di competenze in grado di invertire percepita condizione di stasi. Bene la scelta di accompagnare la spontanea volontà aggregativa dei territori di realizzare dmo, ma siano presto definite regole chiare e semplici per evitare di ingessare queste aggregazioni pubbliche private, evitando individualismi, riducendo rischi di
disomogeneità e poca sinergia.
A Napoli, nuova stazione marittima e rinnovo Beverello, sono buoni viatici per trasporto marittimo, ma resta caos ed intasamento nel Golfo, a tutto danno della tutela ambientale. Preoccupati per la gestione concessione lidi e spiagge libere, bene per la buona balneabilità di gran parte dei litorali casertani, napoletani e salernitani. Ottimo il trend dell’aeroporto di Capodichino e bene l’avvio dell’aeroporto a Salerno, con i primi sbarchi di voli low coast, ma preoccupati per la gestione dei servizi a Salerno ed area aeroportuale, per un’estate che si annuncia piena di disagi anche per le contemporanee sospensioni della linea Fs storica Napoli Pompei, per lavori dall’11 luglio, come per le linee Eav Baiano e le difficoltà di gestione flussi sulla Napoli Sorrento.
Anche i lavori stradali previsti da Anas ed Autostrade e i tradizionali blocchi ed ingorghi verso statali Amalfitana e Sorrentina interessate da provvedimenti non risolutivi di targhe alterne. Pesa mancata attuazione dell’istituita ztl in Costiera Amalfitana, interessata anche da problemi di forte escursionismo con difficoltà vie del mare e percorsi bus. Caserta avvia finalmente primi importanti segnali organizzativi per il turismo in città e non solo escursionismo. Non è percepibile un piano pubblico per la valorizzazione delle aree interne, dall’Irpinia al Sannio, tanti annunci ma pochi incisivi interventi per incentivare flussi target di turismo lento e naturalistico. Tanto spontaneismo e iniziativa privata rispetto a scelte che avrebbero bisogno di chiare risorse e programmazione, che potrebbero trovare nuove opportunità di flussi, anche nella nuova apertura dell’aeroporto di Salerno, se potranno essere realizzati accordi di comarketing con compagnie internazionali.
Per il Cilento, prevedibile trend come lo scorso anno, pesano mancati investimenti per incentivare flussi stranieri mentre restano seri dubbi per ripresa vie del mare, dopo ulteriore gara deserta. Per la ricettività turistica extralberghiera, dall’Abbac, segnalano che, i nuovi ulteriori provvedimenti con l’introduzione del codice identificativo nazionale, la direttiva europea Dac7 con gli obblighi ai portali online si riportare dati fiscali e catastali come il sostituto di imposta e l’applicazione della legge regionale 2023, fortemente sostenuta dall’associazione, sta portando ad un recupero del sommerso e regolarizzazione, tuttavia occorrono rafforzare controlli e sostenere ulteriormente investimenti di qualità, lavorando ad un riequilibrio nei centri storici, per ridurre impatto turistificazione
. Controlli sempre più intensi che si auspica possono interessare abusivismo e speculazioni anche per trasporto privato irregolare, accompagnamento e guide turistiche non autorizzate. Chiesto un rafforzamento interforze per controlli sicurezza in porti, aeroporti e stazioni. Comuni sempre più voraci per imposta di soggiorno, contributi di sbarco e tributi locali, con non omogenea garanzia di servizi di accoglienza e supporto filiera.
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