A quest’ultimo – come riporta anche il quotidiano “L’Ora” consultabile online – non sono sfuggiti i disagi vissuti dai visitatori, pur numerosi, giunti in città nel giorno della Festa della Repubblica.
“Salerno ormai è città dell’accoglienza solo nei proclami, e purtroppo è facile constatarlo per chi viene da fuori. Basti pensare allo scenario desolante che si sono trovati di fronte crocieristi e visitatori il 2 giugno.
Da articoli di stampa apprendiamo di intere famiglie spaesate e completamente abbandonate senza uno straccio di
informazione o assistenza. Speravano almeno di godersi una passeggiata tra i negozi, trovandoli sistematicamente chiusi.
Di domenica è una costante, anche sul Corso Vittorio Emanuele, e questo stride clamorosamente con l’immagine della città che l’amministrazione comunale vorrebbe pubblicizzare”.
Per un cambio di passo, ritiene Tommasetti, servirà una mentalità diversa: “Non bisogna buttare la croce addosso ai
commercianti che già stanno vivendo un periodo difficile. I vertici amministrativi dovrebbero invece riflettere
su questo flop.
La verità è che visitare Salerno di questi tempi significa trovare un contenitore vuoto, dove le parole hanno preso il sopravvento sulle azioni concrete. La città dei crocieristi e del turismo è una fantasia.
Tra l’altro – conclude Tommasetti – questo è l’ennesimo esempio negativo di turismo di facciata senza attenzione per i servizi, dopo altre figuracce come quella del Metrò del mare. La dimostrazione che il capoluogo è solo uno dei problemi“.