E’ quanto emerge dall’audizione in Commissione Trasparenza dell’assessore Natella, convocato dal Presidente Antonio Cammarota, che aveva raccolto le sollecitazioni dei commissari, in particolare dei consiglieri Elisabetta Barone e Corrado Naddeo, anche per eventuali ipotesi di inadempienze Isam e quindi di danno risarcibile, ovvero per le ragioni del riaffidamento pubblico in vista del prossimo consiglio comunale.
In particolare, riferisce Cammarota, “è stato accertato che fu richiesto a Isam il rispetto della clausola sociale, sicchè i 72 iniziali nominativi, 9 per 8 cooperative sociali, divennero 76; per poi ridursi a 48 in quanto 19 non interessati o irreperibili, 3 licenziati per giusta causa, e 5 assunti ma con limitazioni per ragioni di salute; i 48 divennero poi 41, per decessi o assunzioni altrove”.
“Il problema riguarda dunque i 5 assunti con limitazioni” – prosegue Cammarota – “che in regime di cooperative sociali di tipo B lavoravano, mentre in regime di diritto privato di appalto, furono accantonati”.
“Allo stato, in ragione dei chiarimenti affermati dall’assessore Natella in Commissione Trasparenza, non si profila responsabilità di alcuno – afferma Cammarota – tuttavia non si può non pensare che, affidare alla regola privatistica l’interesse pubblico e poi ritrovarselo ripulito per il riaffidamento in house, sia anche un modo malizioso per lavarsene le mani”.