Secondo l’analisi di PitchBook i “fondi di capitale privato” (private equity e venture capital), detengono il 35% dei club dei cinque campionati europei (Serie A, Bundesloiga, La Liga, Ligue1, Premier League), con aumento del valore delle transazioni dai 66,7 mln di euro anno 2018 ai 4,9 mld di euro al 2023, .
Allo stato risultano essere ventitre’ club di calcio italiani , gestiti da proprieta’ straniere.
Le principali proprieta’ straniere dell’azienda calcio di serie A,B,C risultano essere le seguenti. : Usa (12), Australia (2), Francia (2), Canada(1), Cina (1), Emirati Arabi (1), Germania (1), Indonesia (1), Inghilterra (1), Malesia (1). (Fonte Il Corriere dello Sport)
Nel campionato di serie B e C le “proprieta’ straniere” sono divise come segue : Palermo ( Mansour Emirati Erabi ), Pisa ( Knaser Inghilterra /Usa), Spal (Tacopina Usa), Ancona ( Tiong Malesia), Campobasso ( Halley Holding Inghilterra), Cesena Investiment Usa), Padova (J4A Holding (Francia), Siena ( Zaengel Francia), Triestina ( Blasin Australia) Pistoiese ( Lehmann Germania), Roma City ( Doino Usa), Catania ( Pelligra Australia).
Nel corso riunione della Lega Calcio gennaio 2024, il presidente della Salernitana Danilo Iervolino , ha proposto l’exit strategy per superare la crisi dell’azienda calcio italiana.
Le “cinque proposte aziendali” di Iervolino risultano essere le seguenti : 1) sostenibilita’ finanziaria dei club (da attivare attraverso un preciso intervento regolatore ), 2) stadi ( il rilancio dell’azienda calcio dovra’ essere organizzata con una robusta iniezione e realizzazione di infrastrutture) , 3) fiscalita’ (credito d’imposta sugli investimenti dei club nel settore giovanile) , 4) betting , 5) riforma dei campionati (riduzione delle retrocessioni e promozioni per stabilizzare gli investimenti societari) . (Fonte Il Corriere dello Sport)
In riferimento alla proposta di Iervolino, bisogna evidenziare che allo stato , secondo l’indagine Report Calcio 2023, dal punto di vista aziendale, le societa’ di calcio italiane evidenziano le seguenti criticita’ :1) risultato netto aggregato del sistema calcio professionistico (meno 1.364 mln di euro valore di meno 1,4% rispetto alla stagione precedente), 2) indebitamento aggregato (5,6 mln euro, piu’ 4,4% rispetto alla precedente stagione),3) valore della produzione (3,4mld di euro meno 0,2 miliardi rispetto alla precedente stagione).
Nelle ultime tre stagioni, “il valore della perdita complessiva” dell’azienda calcio italiana e’ stata pari a quasi 3,6 mld di euro , con un rapporto “stipendi/fatturato” pari al valore dell’82%.
L’azienda calcio di serie A, alla data del 30 giugno 2022 (stagione sportiva 2021/22), ha determinato i seguenti valori di bilancio : perdite aggregate (1.051 mld euro), ricavi al netto delle plusvalenze (2,5 mld), costi di gestione (3,9 mld), debiti (3,3 mld), debiti vs banche (1,5 mld ), debiti vs erario (739 mln euro).
Solo due societa’ con “bilanci in utile” Atalanta (+35,1 mln euro) e Fiorentina (+46,8), “bilanci con segno negativo” per Bologna (- 46,7Mln), Cagliari (-16,2), Empoli (3,5), Genoa ( -42,3), Inter (-140,1), Juventus
(-239,3), Lazio (-17,4), Milan (-66,5), Napoli ( -52), Roma (-219,3), Salernitana (-16,8), Sampdoria (-24,4), Sassuolo (-13,9), Spezia (-17,7), Torino (-37,8), Udinese (-69,1),Venezia (-23,8), Verona (-5,1). (Fonte Gazzetta dello Sport)
Private equity per vincere la sfida del calcio business ?
Antonio Sanges dottore commercialista