Il provvedimento cautelare costituisce lo sviluppo investigativo, tuttora parziale, dei fatti emersi nel corso di indagini da tempo in corso nell’agro nocerino – sarnese e che già hanno condotto alla emissione dell’ordinanza cautelare eseguita il 2 dicembre 2022 nei confronti di diversi appartenenti ai clan camorristici confederati “Fezza – De Vivo” e “Giugliano”, operanti nell’agro nocerino-sarnese. Per i fatti oggetto di tale ordinanza lo scorso 10 giugno è stata emessa dal GUP presso il Tribunale di Salerno sentenza di condanna nei confronti di taluni di coloro che ne furono destinatari.
Il prosieguo investigativo, corroborato anche dalle dichiarazioni rese da collaboratori di giustizia, che ricoprivano nell’ambito dell’organizzazione mafiosa di appartenenza un ruolo apicale e che hanno deciso tale percorso proprio a seguito del predetto provvedimento restrittivo del dicembre 22, ha permesso di ricostruire, secondo l’impostazione accusatoria condivisa allo stato dal GIP, uno stretto reticolo di alleanze intessuto da GIUGLIANO Rosario anche con esponenti di spicco appartenenti ad altri gruppi camorristici, operanti su territori limitrofi, per perseguire interessi criminali convergenti che spaziano dallo spaccio di significativi quantitativi di sostanze stupefacenti, al controllo egemonico del territorio attraverso attività estorsive ai danni di imprenditori e
commercianti nonché all’infiltrazione nel tessuto economico locale anche grazie all’appoggio di altri imprenditori compiacenti che costituivano il collettore dell’attività estorsiva dell’organizzazione in danno degli altri imprenditori concorrenti, costretti a pagare al clan fino a 5000 euro al mese
Sulla base delle risultanze investigative sono stati contestati agli indagati 8 episodi di estorsione, tutti aggravati dal metodo e dalle finalità mafiose, detenzione illegali di plurime armi da fuoco utilizzate per la partecipazione ad un summit di camorra, traffico di sostanze stupefacenti oltre che partecipazione ad associazione camorristica di stampo mafioso. E’ stata altresì riscontrata la disponibilità da parte dell’ipotizzata organizzazione mafiosa di armi; sono state infatti rinvenute e sottoposte a sequestro n.3 pistole e n. 2 fucili, oltre a numeroso munizionamento di vario calibro
Il provvedimento cautelare, che cristallizza quanto finora emerso nel corso delle indagini preliminari, suscettive di ulteriori sviluppi anche in senso favorevole alle persone sottoposte ad indagini, è ovviamente passibile di impugnazione e le accuse così formulate saranno sottoposte al vaglio del giudice nelle fasi ulteriori del provvedimento.