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Il “Cilento Pac” fa tappa ad Agropoli: inaugurazione dell’Opera “I Continentali”

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Continua a prendere forma il parco artistico diffuso del Cilento Pac nei borghi interni. La prossima tappa è ad Agropoli, per la cerimonia di inaugurazione dell’opera “I Continentali” del maestro Alessandro Grazi che resterà permanentemente negli spazi de “La Fornace” al Museo di Archeologia Industriale.

Da sabato 15 giugno, alle 18:30, si aggiungerà così un altro tassello alla costruzione dei percorsi d’arte contemporanea, nella mappa del primo museo a cielo aperto che coinvolge artisti di fama e le loro creazioni offerte in dono dalla Fondazione Matteo e Claudina de Stefano e realizzate da Tesi con materiali all’avanguardia.

Quando, due anni fa, l’Unione dei Comuni Paestum Alto Cilento conquistò il titolo di finalista nella procedura di selezione della Capitale italiana della Cultura 2024, il nostro slogan era “La cultura dell’Unione”.

Ecco, il progetto PAC racconta sia dell’importanza di fare squadra in un’ottica di crescita e valorizzazione di un ampio territorio, sia dell’importanza di fare squadre e quindi di creare una unione anche attraverso la cultura” – spiega Franco Alfieri, presidente della Provincia di Salerno e Unione dei Comuni Paestum Alto Cilento. Diciotto le opere ad arricchire i dodici paesi dell’Unione dei Comuni Paestum Alto Cilento, in un itinerario esteso nella natura incontaminata fino alle zone più panoramiche del Parco Nazionale del Cilento Vallo di Diano e Alburni, insieme ad Albanella, Capaccio Paestum, Cicerale, Laureana Cilento, Castelnuovo Cilento, Perdifumo e Omignano, dopo Ogliastro Cilento, Prignano Cilento, Rutino e Torchiara, si aggiunge ora Agropoli.

I giardini della Fornace si arricchiscono di un’opera di grande significato a valorizzare una ex fabbrica di mattoni trasformata in contenitore di cultura. Un girotondo che vuole essere simbolo di unità e di pace, che oggi più che mai sono indispensabili e necessarie per porre fine a scenari di guerra, di distruzione e sofferenza” – sottolinea Roberto Mutalipassi, sindaco di Agropoli che accoglie la scultura.

«Un progetto ambizioso e ben strutturato che coinvolge, nel segno dell’arte, varie realtà del territorio – è il commento del consigliere delegato alla Cultura, Francesco Crispino – Avere la possibilità di custodire la pregevole opera dell’artista Alessandro Grazi arricchisce ulteriormente gli spazi della Fornace, sempre più punto di riferimento culturale e artistico della nostra Città».

La bellezza delle installazioni permanenti è una realtà che segna il territorio e che ripaga degli sforzi di chi ha investito tempo e anima nel progetto disegnato nei minimi dettagli dall’inizio alla fine. Non sta nella pelle Angela Riccio, ideatrice del Pac per la fondazione, da sempre attenta alla promozione del patrimonio artistico-culturale e alla destinazione turistica del Cilento: “Con Agropoli inauguriamo la sedicesima opera del Cilento Pac, ne mancano ancora due, a Prignano ed Omignano, poi consideriamo conclusa la prima fase di questo progetto iniziato nel 2019, grazie alla forza di chi ama e difende il proprio territorio. La nuova fase in cui la fondazione si impegnerà è la facilitazione e accoglienza dei flussi turistici verso questo itinerario perché ciò significherà dare un contributo concreto alla promozione dei borghi interni, innescando un processo virtuoso di valorizzazione a tutto tondo”.

Con l’amministrazione comunale di Agropoli, la Provincia di Salerno, l’Unione dei Comuni, il Ministero della Cultura e la Regione Campania, hanno permesso e si sono attivate perché anche questa installazione andasse in porto. “Oggi è sintesi di un percorso avviato da tempo che ha visto importanti sinergie tra la regione e il territorio. Si avvia un nuovo itinerario di viaggio che connette, la cultura, l’arte, il paesaggio, l’enogastronomia, ma soprattutto ‘le comunità ” in quanto portatrici dei valori e delle identità” – afferma Rosanna Romano, direttore generale Politiche Culturali e Turismo Regione Campania. Artista, pittore e scultore toscano di Siena, Alessandro Grazi è l’autore della scultura in lamiera intagliata, sagomata e dipinta che è stata pensata apposta per definire l’itinerario.

Adesso “I Continentali” e le sei figure umane stilizzate che rappresentano i sei continenti, Asia, Africa, Europa, America, Oceania e Antartide, sono uniti in circolo ed in pace e sorreggono un cilindro forato blu che rappresenta il cielo. L’opera è fruibile anche entrando all’interno e guardando verso l’alto. Gli spettatori avranno una sorta di cannocchiale che si concentra su di una porzione della volta celeste di Agropoli. Attraverso le figure colorate e i simboli ritagliati su di esse potranno essere visti, in una sorta di interazione esterno/interno, scorci di paesaggio e di parco che circondano il luogo dove viene collocata la scultura. Infine, un altro elemento che influirà sarà il vento che, passando attraverso i simboli banderuola, in alto, farà risuonare il metallo dell’opera.

“Si realizza la «costruzione» materiale del mio sogno. L’auspicio è che “I Continentali” siano il simbolo di pace tra «i popoli» che uniti possono davvero sconfiggere i contrasti e la guerra che affliggono questi anni”- racconta Grazi. La direzione artistica del Cilento Pac è a cura di Elio Rumma, che ha selezionato le opere in diversi contesti artistici, non solo in Italia: “Il modo di dipingere di Grazi mi ha colpito fra tanti per i riferimenti chiari alle grandi scuole del ‘900, ma con uno stile ed una personalità assolutamente originali. Aggiungerei il legame con la Scuola Senese del medioevo che, indubbiamente, si evince nella scelta delle cromie e delle figure che fanno capolino nell’astrazione generale”.

Pensato solo quattro anni fa, con il Cilento Pac si concretizza un grande riconoscimento nei confronti della fondazione, con i suoi intenti e la dedizione alla comunità. “Sono particolarmente orgogliosa di inaugurare questa opera ad Agropoli dove siamo presenti come fondazione da molti anni con lo Sportello d’ascolto per dare assistenza alle persone in difficoltà. Questa opera rappresenta ora un ulteriore segno tangibile della nostra presenza operativa in questo paese e nel territorio all’intorno” – conclude Barbara Riccio de Stefano, presidente Fondazione de Stefano.

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