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Bancarotta fraudolenta: 3 persone nei guai a Pontecagnano, sequestro milionario

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Nella mattinata di oggi, i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Salerno hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione di misure cautelari personali nei confronti di tre persone procedendo contestualmente al sequestro preventivo di oltre 6 milioni di euro per i reati di bancarotta fraudolenta e omesso versamento di ritenute.

In particolare, il G.I.P., su richiesta della Procura di Salerno, ha disposto la misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti del 64enne G. A.e il divieto di esercitare imprese e di ricoprire uffici direttivi di persone giuridiche ed imprese per la durata di un anno nei confronti del 56enne S. L. R. e del 47enne A. M..

Le indagini, condotte dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza di Salerno, hanno riguardato complessivamente 5 persone fisiche, a cui vengono contestati, a vario titolo, i reati di bancarotta fraudolenta, bancarotta preferenziale e omesso versamento di ritenute dovute.

In particolare, secondo la ricostruzione operata dalla Procura ed avallata, allo stato, dal Giudice per le indagini preliminari, S. L. R. e A. M, in qualità di Amministratori di diritto e G. A., quale Amministratore di fatto della fallita LAVORO.DOC S.p.a. avrebbero distratto somme di denaro per complessivi 3.412.367,58 euro, sottraendole così alla massa fallimentare ed omesso di versare, nel termine previsto dalla dichiarazione dei redditi, ritenute dovute per 2.726.151 , 16 euro.

Gli accertamenti istruttori hanno permesso di ipotizzare un collaudato modus operandi caratterizzato da plurime e reiterate condotte distrattive poste in essere mediante prelevamenti di denaro contante, la sottrazione di disponibilità finanziarie in assenza di valide motivazioni economiche e la mancata riscossione di crediti di rilevante entità vantati dalla LAVORO.DOC S.p.a. nei confronti di ulteriori entità giuridiche sempre riconducibili a G. A., con conseguente danno dei creditori, cagionando così il dissesto della fallita.

Nello stesso contesto, gli indagati si sarebbero resi responsabili di pagamenti preferenziali allo scopo di favorire taluni creditori in danno di altri in violazione del principio della par condicio creditorum, nonché del sistematico inadempimento delle obbligazioni tributarie finalizzato ad aggravare il dissesto societario, cagionandone così il fallimento, sino ad omettere di versare le ritenute operate in base alla dichiarazione dei redditi.

Si evidenzia che il richiamato provvedimento cautelare è stato emesso sulla base degli elementi probatori acquisiti in fase di indagini preliminari, che saranno sottoposti ad ulteriore vaglio nel prosieguo del procedimento.

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