Frana in Costiera Amalfitana, Fenealuil Salerno: “Danno per tutti, e la prevenzione?”

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Ancora una volta siamo alle prese con un grave e consueto problema che si perpetua non solo ai
danni della nostra viabilità provinciale, ma mettendo in grave difficoltà la Costiera Amalfitana:
Positano e Praiano sono isolate da Piano di Sorrento. La Costiera Amalfitana è, quindi, spaccata in
due perché si è proceduto alla parziale chiusura della Statale 163. Il distacco di alcuni massi da un
costone roccioso ha reso necessaria questa operazione perché siamo nelle condizioni di non potere
fare altrimenti, nonostante il resto del mondo abbia già messo a punto una griglia di interventi
preventivi proprio per i casi come questi, che dipendono dalla friabilità strutturale della parete
rocciosa che costeggia la strada. Si è già tenuto il sopralluogo alla presenza dei sindaci di Piano di
Sorrento, Positano e Praiano e dei tecnici di Genio Civile e di Anas per fare il punto sui lavori di
messa in sicurezza che saranno affidati a una ditta specializzata. Ma, come di consueto, ora si teme
che i tempi per riaprire la strada si allunghino e ricadano sui flussi turistici, oltre che sui residenti,
creando un danno notevole per la nostra provincia, oltre che per la regione.
Naturalmente, saranno applicate le procedure di somma urgenza, ma l’intervento appare destinato
ad influire sui tempi di ripristino della strada: mettere in sicurezza le corsie affacciate sul mare e
riaprire al traffico il più presto possibile restano le urgenze da risolvere.
Ma la domanda da porre a enti, istituzioni e, naturalmente, al Genio Civile e all’Anas, oltre che
alla Regione Campania – che pure si interessa con progetti fondamentali per risolvere il problema
traffico (vedi l’intervento viario nella grotta tra Minori e Maiori, un altro gioiello che preserva
l’habitat naturale, ovviamente) – resta una, molto semplice: non è proprio in questo caso che si
debba agire in maniera preventiva, cioè non aspettando che i fatti, con rituale cadenza, si
verifichino? Il ricorso a indagini preventive e temporalmente rituali, già adesso monitorano non
pochi tratti di località esposte a flussi importanti di visitatori, perché non può accadere anche in
Costiera Amalfitana? Troppa spesa da programmare? Perché, però, non si "programma"
nemmeno?
E pensare, che tra pochi giorni, a luglio, entrerà in funzione anche l’aeroporto, sebbene ancora
mancante di una rete stradale di vero e proprio servizio, che sarà in grado di riversare, non solo in
Costiera Amalfitana, ulteriori flussi turistici. Non occorre guardare alle infrastrutture viarie con
maggiore e proficua programmazione?
Possibile che bisogna sempre affrontare quelle che poi diventano emergenze, senza una vera
visione preventiva dei problemi che si pongono?
Ecco, stiamo parlando di uno dei posti più belli al mondo, forse vale la pena di guardare più
lontano di come siamo ridotti.

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