L’ambulatorio, vanto per l’Azienda Sanitaria, si distingue per competenza e forte impatto sociale e culturale sul territorio ed è orientato a garantire ottimali condizioni di accoglienza e di inclusione assicurando la presa in carico del paziente a 360 gradi.
Nella mattinata di ieri, una delegazione dell’Università di Bielefeld in Germania, si è recata in visita al Ruggi, nell’ambito del Progetto ‘Neolaia’, che prevede un’alleanza tra nove Università europee, di cui fa parte anche il Nosocomio Salernitano.
L’incontro e il confronto con una realtà d’Oltralpe, e l’osservazione sul campo dell’ Ambulatorio di Medicina di Genere, è stato organizzato insieme alla professoressa Filippelli che tiene a sottolineare l’importanza dello stesso, perché è tra le pochissime strutture a livello nazionale che affianca il paziente in tutte le fasi cliniche e di transizione, anche successive al cambiamento di sesso.
“Non abbandoniamo mai chi si affida a noi – dichiara infatti la professoressa Filippelli – provvediamo a diffondere una opportuna informazione ed assistenza, che comprende anche la prevenzione di malattie sessualmente trasmesse e di eventuali patologie che potrebbero insorgere in seguito ai trattamenti farmacologici a cui si sottopongono le persone con disforia di genere e di cui non si conoscono totalmente gli effetti collaterali.
Nel nostro Ambulatorio, al quale si accede per la prima visita tramite CUP, il paziente è accolto in un ambiente multidisciplinare e protetto, nel quale operano diversi medici specialisti con l’obiettivo di rispondere a ogni singola esigenza e di operare contro lo stigma e i pregiudizi, per costruire insieme adeguate risposte, che favoriscano azioni concrete e fattive“.
La professoressa Filippelli conclude porgendo sentiti ringraziamenti alla direzione strategica del Ruggi che con enormi sforzi, ogni giorno investe sul benessere delle persone, sostenendo progetti articolati, senza arrendersi davanti alle difficoltà.
“L’Azienda che ho l’onore di dirigere – spiega infatti il Direttore Generale Dottore Vincenzo D’Amato – è aperta alle diversità, ai cambiamenti, all’innovazione, e guarda al territorio come luogo deputato alla crescita collettiva e all’inclusione, dove l’accesso alle cure è garantito a tutti‘.
Gli fa eco la direttrice Sanitaria del Ruggi, dottoressa Emilia Anna Vozzella, che sottolinea “l’importanza della ricerca medica, della collaborazione e del coordinamento con le altre realtà Universitarie per sostenere progetti ed approcci terapeutici nuovi e per costruire evidenze scientifiche e terapie adeguate, laddove come nel caso della medicina di genere non esistono ancora molti dati consolidati e sicuri“.