Successivamente il ristretto che poco prima aveva allagato la cella ha cominciato a battere le inferriate del blindato generando il malcontento della restante popolazione detenuta che a sua volta ha cominciato la battitura dei blindati sotto forma di protesta ed a urlare chiedendo l’allontanamento del detenuto.
Per evitare ulteriori disordini che avrebbero potuto mettere in pericolo l’ordine e la sicurezza dell’intero reparto è stato disposto lo spostamento del detenuto nella camera di stazionamento presso la rotonda ingresso.
All’atto dello spostamento il detenuto ha realizzato una resistenza passiva e successivamente ha aggredito il personale di polizia penitenziaria dando un morso sulla gamba destra ad un agente ed un morso sul polso sinistro ad un altro poliziotto. Nell’operazione di contenimento è rimasto coinvolto anche altro personale di polizia penitenziaria”.
La sindacalista denuncia, per l’ennesima volta: “Siamo stanchi delle continue aggressioni ai danni del personale di polizia penitenziaria, ogni giorno presso gli istituti penitenziari della regione succedono eventi critici. Chiediamo, ancora una volta, a gran voce seri ed opportuni provvedimenti per ripristinare la legalità, l’ordine e la sicurezza nelle carceri Campane e ridare serenità lavorativa al personale di polizia penitenziaria che con sommo sacrificio continua a lavorare sottoorganico ed in strutture sovraffollate”.
Solidarietà e vicinanza al personale di Polizia di Fuorni la esprime anche Donato Capece, segretario generale del SAPPE: “la situazione nelle carceri campane è allarmante, anche perché anche nelle scorse settimane altri agenti hanno subito aggressioni da parte della popolazione detenuta. Il personale è sempre meno, anche a seguito di questi eventi oramai all’ordine del giorno. Non è più rinviabile dotare al più presto anche la Polizia Penitenziaria del taser e di ogni altro strumento utile a difendersi dalla violenza di delinquenti che non hanno alcun rispetto delle regole e delle persone che rappresentano lo Stato”.