e, soprattutto, in quella vinicola.
La causa della scelta di interrompere quest’esperienza? Una movida – come riporta, anche in apertura della prima pagina, il quotidiano “L’Ora” consultabile online – giudicata troppo “modaiola”, poco capace di recepire i fenomeni culturali ma anche, al tempo stesso, con numeri giudicati meno entusiasmanti rispetto a qualche anno fa.
“Il percorso delle Ostinate al Duomo purtroppo sta per volgere al termine – ha commentato l’imprenditrice – Ho impegnato in questo progetto tutte le mie risorse, ottenendo gratificazione e calore affettivo da parte di tante persone.
Non posso, indubbiamente, negare anche tante delusioni che Salerno mi ha dato, con i suoi strani meccanismi modaioli, ma ho deciso di conservare solo i bei ricordi.
Non abbiamo ancora una data di fine, sappiamo solo che non è lontanissima. A chi mi sta già chiedendo cosa farò professionalmente, al momento non riesco a dare una risposta compiuta.
Sicuramente a breve inizierò un periodo di nuova formazione, e riprenderò gli studi universitari. Mi auguro che il sud Italia, al più presto, riesca ad offrirmi qualcosa di soddisfacente“.
LA PRECISAZIONE DI FRANCESCA CARRACINO. Premesso che non ho richiesto la pubblicazione di questo articolo, e non ne ho autorizzato la pubblicazione. La foto riportata non è del locale di cui l’articolo tratta. Il contenuto è fuorviante perché non specifica la tipologia del locale. Siamo un’enoteca con somministrazione, proponiamo taglieri e bruschettoni con prodotti locali cercando di selezionare le migliori realtà. Ho cercato spesso di organizzare eventi culturali, di prosa e di poesia, che sono stati molto apprezzati. Non ho incolpato niente e nessuno per la non soddisfazione ottenuta in questa città, anzi, mi sono sempre messa in discussione. Ho semplicemente detto, in un post privato (che non comprendo come sia divenuto oggetto dell’articolo di cui sopra), di aver notato un calo generale del “passeggio” in alcune zone di Salerno. Ed ho anche elogiato i colleghi che, invece, sono riusciti a trovare il proprio pubblico costante, nonostante le avversità.