Dottor Vettosi, ci fornisce qualche coordinata per inquadrare correttamente le vicende di queste settimane?
«Conosco poco Brera Holdings e non ho pregiudizi. Però disponiamo di alcune informazioni. Si tratta di una holding di investimento nello sport business con poche migliaia di dollari di ricavi e con risultati economici sempre in perdita fin dalla sua quotazione.
Dal punto di vista patrimoniale gli investimenti sono esigui e il patrimonio netto è negativo per alcune decine di migliaia di dollari. Mi chiedo come possa, e con quali garanzie, porre in essere un’operazione di investimento complessa che, al di là dei 25 milioni da corrispondere a Iervolino (cifre che apprendo dalla stampa), dovrebbe assicurare ulteriore supporto finanziario prima di raggiungere un auspicato equilibrio economico».
Non sembra fiducioso.
«Questa holding possiede squadre in Mongolia e in Macedonia del Nord, perfino una nella seconda divisione del Mozambico. L’impegno operativo e finanziario per queste realtà non è per nulla paragonabile a quello che occorrerebbe per un club della Serie B italiana. La Salernitana meriterebbe un proprietario con un maggiore know-how in contesti di élite».
Sembra di capire che, se Brera Holdings acquistasse la Salernitana, ci aspetterà, dopo due anni di spese ingenti, una gestione all’insegna dell’austerità.
«Sì, salvo prova contraria».
Meglio Iervolino di Brera Holdings?
«Il presidente ha commesso alcuni errori, e ciò rientra nel fisiologico periodo di apprendimento di un settore nuovo per lui. Questa possibile cessione di quote, però, potrebbe non essere la soluzione migliore. Sappiamo da dove partiamo, ovvero da un assetto proprietario molto solido e da un ottimo top management (mi riferisco a Maurizio Milan), ma non sappiamo dove approdiamo».
Insomma, non è convinto.
«Sono un economista, e quindi tendo a giudicare su numeri, investimenti e flussi di cassa. Spero che i miei dubbi vengano fugati da atti concreti. Il dottor Iervolino e Maurizio Milan sono persone esperte, preparate e selettive nel giudicare le proprie controparti: le loro capacità e il loro buon senso rappresentano una garanzia. Tuttavia, non vorrei che le pressioni mediatiche di un contesto complesso come quello della Salernitana possa indurli a scelte un po’ emotive ed affrettate, generate dalla necessità di allentare la pressione dei tifosi sulla proprietà».
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