Anzi, considerata l’inchiesta dei Nas di Salerno, si tratterebbe – come riporta oggi il quotidiano “Le Cronache” consultabile online – del classico giro di favori che i medici fanno ad amici e familiari, a discapito poi dei tanti pazienti che sono costretti ad attendere ore ed ore prima di poter accedere al servizio di Pronto soccorso.
Così, capita che a cadenza regolare la stessa signora si rechi in Pronto soccorso accusando dolore toracico. La prassi, in questi casi, prevede dodici ore di ricovero in pronto soccorso perchè al paziente è necessario effettuare prelievi ogni quattro ore prima di definire il quadro clinico.
La paziente però, sempre la stessa che dal 2020 quasi ogni mese si reca (almeno stando a quanto trascrivono al triage perchè poi sembra non essere fisicamente presente) in Pronto soccorso con orari di visita e dimissioni che coprono un arco temporale di circa un minuto. Esatto, solo un minuto.
Come sia possibile questo non è dato saperlo ma sulla vicenda degli accessi poco trasparenti vi è una inchiesta dei Nas, come già anticipato, e lunedì saranno ascoltati altri sei infermieri mentre una infermiera è stata ascoltata nei giorni scorsi, confermando di non aver mai incontrato la paziente.
E proprio la conferma di una palese irregolarità l’ha portata ad un provvedimento disciplinare.