Ilardi, tra le altre cose, è stato Vice-Presidente del Consorzio Aeroporto e oggi è anche grazie al suo impegno che lo scalo può finalmente vedere la luce ma, dice, occorre una promozione turistica seria e concreta. «Per il territorio, l’Aeroporto rappresenta una opportunità doppia: in primo luogo di crescita economica ed, in secondo luogo, di crescita culturale dei residenti grazie alle oggettive facilitazioni agli spostamenti che determinerà.
Per il turismo potrà significare un punto di svolta se l’iniziativa sarà accompagnata da una promozione complessiva della provincia di Salerno ed, in particolare, di quelle aree che hanno una stagione corta e flussi poco internazionali, come il Cilento costiero e le aree interne.
Diversamente, assisteremo comunque ad una crescita dello scalo e dei flussi turistici legata al fisiologico incremento del traffico aereo, che rappresenta un fenomeno mondiale dovuto all’ampliamento del benessere globale. Senza un piano di marketing la crescita sarà, però, più lenta e meno produttiva di cambiamenti radicali.
Abbiamo, da tempo e più volte, invitato la Camera di Commercio e il Consorzio Aeroporto ad attivare una attività strutturata in questa direzione, offrendo leale collaborazione. Mi auguro che “battano un colpo”».
Cosa manca oggi, secondo lei, al capoluogo per essere davvero attrattivo in termini di turismo?
«Il comune capoluogo è tra i pochi Enti che ha attivato politiche attive di promozione turistica sotto la spinta dell’Assessore Ferrara. Le azioni messe in campo, anche con la partecipazione di Federalberghi, stanno conseguendo risultati in termini di crescita dei visitatori. Perché questi risultati non siano dispersi occorre, però, che la città sia più accogliente. I trasporti pubblici, ad esempio, andrebbero potenziati. Più volte, senza che neanche si aprisse il confronto, abbiamo invocato l’attivazione di una linea circolare Baia-Novotel.
Registriamo poi criticità in termini di sicurezza. La presenza di una diffusa microcriminalità è, infatti, avvertita tra i turisti. Ed infine, complessivamente la città dovrebbe cambiare abitudini: non è più possibile che i negozi delle zone più attrattive siano chiusi di domenica né è tollerabile che la domenica si interdica costantemente la circolazione causando disagi a chi pernotta a Salerno.
Situazioni del genere non capitano ormai in nessuna città europea. A Milano sui Navigli, ad esempio, sono aperte il sabato sera perfino le librerie e tanti negozi assicurano orari continuati e aperture domenicali».
Turismo significa inevitabilmente servizi e su questo c’è ancora tanto da fare…
«C’è da cambiare mentalità. Fare turismo significa potenziare tutti i servizi con ricadute positive anche sui residenti.
Mi auguro, però, che si abbia realmente la voglia di farlo. I dibattiti estivi, ad esempio, sulla qualità delle acque di balneazione, sul decoro urbano, sui trasporti sono utili solo se generano tavoli operativi per risolvere alla radice i problemi.
Su questo mi lasci esprimere un ragionevole disincanto che mi auguro possa essere smentito da qualche positiva iniziativa istituzionale».
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