Le sue condizioni di salute si sono precipitosamente aggravate, per cui è stata condotta d’urgenza in sala operatoria per eseguire un taglio cesareo per salvare il bimbo che portava in grembo, anch’egli in sofferenza. L’intervento chirurgico si è rivelato assai complesso e delicato perché all’apertura della cavità addominale i ginecologi hanno trovato litri di sangue nell’addome.
Da qui la decisione di far intervenire anche i colleghi di chirurgia generale, nel fondato sospetto che l’emorragia fosse causata dalla rottura spontanea di un aneurisma dell’arteria splenica, che porta il sangue alla milza. Il delicatissimo intervento è stato portato a conclusione con successo da entrambe le equipe che hanno lavorato in perfetta sinergia.
L’aneurisma dell’arteria splenica, sebbene sia estremamente raro, è una temuta complicanza della gravidanza e spesso porta inevitabilmente alla morte, come accaduto ad un’insegnante salernitana che – al sesto mese – perse la vita in Toscana a causa della stessa patologia. Per fortuna, è andata decisamente meglio alla donna – di origini straniere – capitata, è il caso di dirlo, in ottime mani: quelle dei Dottori Giovanni Pisapia, Maurizio Longo, Ilde Gioia, Stefania Rispoli oltre ai medici dell’equipe di chirurgia generica Alessandro Bartolini, Anna Pisapia, il dottor Sica e gli anestesisti Ugo Tozzi e Paolo Landri. Veri e propri angeli, oltre che grandi professionisti, che hanno salvato due vite: quella di una mamma e del suo piccolo.
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