Di fatti, da tempo le associazioni ospiti presso la scuola Gatto chiedono garanzie per il futuro alla luce dell’abbattimento della struttura scolastica. Una notizia che, inizialmente, non era stata neanche ufficializzata ma resa nota attraverso un passa parola con l’impegno, solo a voce, dell’assessore De Roberto a trovare una nuova sistemazione.
«Da quasi un anno sono in atto incontri informali tra le associazioni della ex scuola A.Gatto e l’amministrazione comunale sulla fuoriuscita dalla struttura delle realtà che la occupano lecitamente da oltre vent’anni.
Infatti l’edificio da quanto si evince sarà a breve abbattuto per dare spazio ad una nuova struttura che ospiterà un polo didattico da zero a sei anni, ed una spazio dedicato alle associazioni – ha dichiarato Antonio Santoro – È notizia di questi ultimi giorni che l’assessore Paola de Roberto ha comunicato alle associazioni, attualmente presentì nella A. Gatto, di lasciare lo spazio entro fine luglio, ricollocando le stesse, per chi ne facesse richiesta, presso una struttura già esistente in via Principessa Sichelgaita.
Una scelta che forse alcune associazioni accetteranno solo per avere un punto di appoggio, ma perdendo fondamentalmente la loro funzione sociale e culturale, rivolta essa principalmente alle persone del quartiere o della zona orientale della città – ha spiegato Antonio Santoro – Durante i vari incontri, sono state avanzate molte proposte alternative da parte di queste associazioni, che, purtroppo, non hanno avuto la giusta considerazione da parte dell’amministrazione dinanzi ai soliti interessi dei pochi».
Di fatti, la struttura di via Sichelgaita non sembra essere adeguata in quanto non ha parcheggi in zona, non è facilmente raggiungibile a piedi, soprattutto per le persone anziane e in zona scarseggiano i mezzi di trasporto pubblico.
L’esponente di Sinistra Italiana chiede dunque all’amministrazione comunale un censimento degli spazi pubblici del Comune di Salerno per trovare una collocazione anche temporanea per le associazioni della A. Gatto che permetta alle stesse di continuare le loro attività. «Da oggi la città perde un polmone di cultura e aggregazione in un tessuto sociale dove già esistono forti carenze di spazi.
Via principessa Sichelgaita non può essere l’alternativa ma sarà solo una fine indolore di molte associazioni – ha aggiunto Santoro – Chiediamo trasparenza nelle assegnazioni degli spazi nel rispetto del lavoro fatto in oltre vent’anni».