Meteo, temperatura ultimi 12 mesi più alta mai registrata

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A livello planetario, giugno 2024 è stato più caldo rispetto a qualsiasi giugno precedente con una temperatura media dell’aria in superficie (dati ERA5) di 16,66 gradi: 0,14 gradi in più rispetto al massimo registrato a giugno 2023, 0,67 gradi in più rispetto alla media di giugno del periodo 1991-2020 ed addirittura 1,64°C in più rispetto alla media preindustriale del periodo 1850-1900.

«Lo stress termico, conseguenza diretta del cambiamento climatico, va ad aggravare l’inquinamento causato dal traffico stradale» sottolineano gli esperti di Ener2Crowd.com, la piattaforma di investimento e risparmio sostenibile numero uno in Italia.

Basandosi su parametri internazionali, Ener2Crowd.com ha aggiornato l’indice di qualità dell’aria (Air Quality Index), elaborando la classifica delle 10 città più inquinate del nostro Paese. Sul podio troviamo: 1) Milano, con un indice pari a 56, 2) Bergamo, con un indice pari a 55 e 3) Brescia, con un indice pari a 56. In queste tre città lombarde i principali inquinanti sono le polveri sottili ed in particolare la PM 2.5, che raggiunge rispettivamente valori pari a 12µg/m³, 11,4 µg/m³ ed 8 µg/m³.

«La concentrazione di PM2,5 a Milano è 2,4 volte il valore guida annuale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità sulla qualità dell’aria e la concentrazione è quasi identica anche a Bergamo» sottolinea Giorgio Mottironi, CSO e co-fondatore della società benefit Ener2Crowd, Chief Analyst del GreenVestingForum, il forum della finanza alternativa verde, nonché Special Assistant to the Secretary-General for Environmental and Scientific Affairs dell’Organizzazione Mondiale per le Relazioni Internazionali (WOIR).

Seguono in questo ranking: 4) Padova (indice 51), 5) Venezia (indice 50), 6) Bolzano (indice 48), 7) Ravenna (indice 46), 8) Firenze (indice 45), 9) Pavia (indice 42) e 10) Roma (indice 39).

«La situazione peggiorerà ancora nelle prossime settimane, quando le temperature si alzeranno e conseguentemente la qualità dell’aria peggiorerà» puntualizza Niccolò Sovico, CEO e co-fondatore della società benefit Ener2Crowd specializzata appunto in finanza alternativa.

Secondo gli specialisti di Ener2Crowd, le emissioni inquinanti possono tuttavia essere ridotte del 50% grazie agli edifici a consumo zero ed ai veicoli elettrici. Ed altrettanto si può fare attraverso la finanza alternativa.

«Investendo anche solo il 4,6% della nostra ricchezza finanziaria ogni anno, quindi circa 40 mila euro procapite per un totale di 227 miliardi di euro, in prodotti e soluzioni certificate ESG si può annullare la nostra impronta carbonica e di colpo portare il Paese a traguardare oltre il 50% degli obiettivi di transizione sostenibile al 2030» concludono gli esperti di Ener2Crowd.

Un beneficio collettivo, ma non solo: ci sono anche importanti margini di rendimento. Oggi le imprese sono disposte ad offrire interessi che vanno dal 9% al 12% lordo annuo agli investitori intenzionati a sostenere tramite debito, ed in particolare tramite i servizi di crowdinvesting, i loro progetti per la riduzione delle emissioni di CO2.

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