Da quel giorno lontano, soltanto per gli anni che si allontanano e si ripetono nel dramma di una vicenda umana dolorosa, si ripete l’angoscia per una risposta investigativa che non è mai arrivata.
In tanti si sono mobilitati attorno a questa vicenda che ha inciso notevolmente nella vita di persone ed istituzioni del nostro Paese, accendendo riflettori che non hanno portato a nessuna soluzione. La singolarità di questa scomparsa resta legata senza nessun dubbio ad un fatto violento con cui l’autore o gli autori di questa scomparsa hanno segnato la vita di due persone ed alle terribili conseguenze che hanno ferito gravemente le famiglie degli scomparsi.
Nelle istituzioni dell’Italia sono state registrate ampie convergenze ed attenzioni verso la mia famiglia con una premura che non dimenticheremo mai tuttavia il vero problema resta legato alle investigazioni nell’imminenza del fatto che sono state lacunose ed incerte perchè gravate dal dubbio dell’allontanamento volontario. Motivazione insussistente e manchevole che ha impedito di ricercare dove si poteva tutte le azioni sospette registrate sul luogo della sparizione“.
E’ uno stralcio di quanto ha scritto Salvatore Memoli, figlio di Enza Basso, in un articolo a sua firma pubblicato oggi sul quotidiano “Le Cronache” consultabile online –