Nonostante due pronunciamenti del Tar e del Consiglio di Stato, che sollecitavano la conclusione del procedimento in tempi certi; nonostante il confronto puntuale e reiterato con gli uffici del Dipartimento della Coesione; nonostante il confronto avvenuto con i Ministeri, e l’accoglimento da parte della Regione di tutte le proposte unilateralmente avanzate dai Ministeri, dopo le riunioni tecniche del 26 e 27 giugno; nonostante l’invio nella giornata di ieri dei CUP richiesti solo il giorno prima; si continua a non dire cosa manca nel merito per la sigla dell’accordo di coesione, a un anno dall’assegnazione alla Regione dei fondi di sua competenza il 3 agosto di un anno fa.
Il Governo è titolato a verificare che l’accordo di coesione sia in coerenza e non si sovrapponga a iniziative del Pnrr e di programmazioni centrali, non a sostituirsi nelle scelte di sviluppo e programmatiche della Regione. Faccio finta di non aver letto un passaggio intimidatorio contenuto nella citata dichiarazione.
Abbiamo contestato i dati di spesa richiamati. Abbiamo anche rilevato che con Regioni di gran lunga al di sotto della Campania gli accordi sono stati siglati. Rispetto ad altre considerazioni contenute nella nervosa dichiarazione del ministro, non potendo ripetere le nostre risposte all’infinito con comunicati stampa, vi è un solo modo per spiegare tutto con chiarezza e con certezza ai nostri concittadini: avere un confronto pubblico con il ministro, su tutti i punti sollevati, e spiegare dettagliatamente a tutti, il vero e proprio calvario cui la regione è sottoposta da mesi.
Che cosa impedisce di avere, in tempi immediati, questo confronto pubblico che da mesi io sollecito? Suggerirei in ogni caso al ministro Fitto di non perdere proprio alla fine, il suo aplomb”.
Lo scrive in una nota Vincenzo De Luca