Il nostro Sparafucile rimarrà per sempre segnato dalla cafoneria e dalla presunzione di essere il “primus inter pares”.
Fortunatamente nel nostro paese vivono ed operano uomini liberi e con la schiena dritta. Nei loro confronti lasciano il tempo che trovano insulti gratuiti nei confronti di persone che vivono in assoluta libertà di pensiero e di azione la loro non prezzolata attività professionale. Salerno non è terra di conquista! Lo testimonia la storia millenaria e non per caso fu sede del primo governo dell’Italia liberata.
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Il prestigioso “Premio Charlot” rischia la cancellazione dai grandi eventi salernitani. Non per mancanza di idee e di argomenti, di presenza di grande rilievo culturale ma per carenza dei soliti, annuali, contributi. Ritorna il vecchio ma sempre attuale adagio: “conti se conosci qualcuno”
Nella realtà che ci circonda vale l’anacronistico detto politico: “con me o contro di me”
Comunque il Premio Charlot vivrà anche in forma ridotta ed il merito va a Claudio Tortora ed au suoi collaboratori a vario titolo.
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Il settore economico e finanziario della Guardia di Finanza si dovrebbe attivare per verificare se in alcune attività culturali si fanno firmare due contratti: quello ufficiale e l’altro fittizio ovvero in nero.
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Si è arrivati nelle vasta provincia e nel capoluogo ad un considerevole numero di Festival del Cinema, tanto ci sono i contributi pubblici a sostenerli
Non tutti i festival che si programmano con i soldi pubblici sono da prendere in considerazione. Vanno riviste formule usurate dal tempo e dai temi. Una seconda considerazione riguarda la proprietà che non è pubblica ma privata?
di Enzo Todaro