Disco verde per il restyling dell’ex Villaggio dei Puffi in modo da eliminare definitivamente dagli alloggi muffa e umidità.
Due milioni e 800mila euro – come riporta il quotidiano “Il Mattino” oggi in edicola – è la cifra stanziata dal Comune di Salerno, anche grazie ai fondi europei, per riqualificare gli immobili al centro di una lunga querelle tra Comune e assegnatari che lamentavano gravi criticità.
Dopo la sentenza del giudice della prima sezione civile del tribunale di Salerno, che, accogliendo l’istanza degli assegnatari rappresentati dagli avvocati, ha accertato e dichiarato la sussistenza dei vizi degli immobili «ascrivibili a carenze tecnologico costruttive» condannando il Comune all’eliminazione dei difetti riscontrati dal consulente tecnico, sono iniziati i lavori di ristrutturazione su uno dei complessi edilizi simbolo della città.
Gli interventi, la cui data di ultimazione è prevista per settembre 2025, sono finalizzati a risolvere soprattutto i problemi di natura termica ed energetica che hanno prodotto i gravi problemi concretizzatisi in muffa ed umidità.
«Si tratta di una bella lezione di civiltà afferma l’avvocato Roberto Lenza che con il collega Alessio De Gregorio ha seguito la vertenza fatta di oltre cento ricorsi da parte degli assegnatari anche perché, quando abbiamo iniziato questa battaglia, era davvero difficile pensare di riuscire ad ottenere qualcosa vista la grave situazione economica in cui versa il Comune».
LA STORIA
Per capire la vicenda occorre fare un passo indietro e tornare agli interventi pubblici disposti dal Comune oltre un decennio fa, per risolvere le tante emergenze abitative che ancora gravavano in città in seguito al devastante terremoto dell’80. Il taglio del nastro per i nuovi immobili a via Marchiafava fu accolto da tutti con grande entusiasmo ma le prime criticità furono riscontrate subito dai residenti. Come emerge leggendo la sentenza pronunciata dal giudice Ornella Mannino, gli immobili sin dal primo giorno dell’assegnazione evidenziavano una serie di difetti dovuti anche alla mancanza di opere di manutenzione straordinaria da parte del Comune di Salerno. Tante le lamentele che produssero un primo intervento del Comune. Ci fu un’istanza di mediazione per tentare di risolvere la vicenda senza che la stessa approdasse in un’aula di tribunale. I tecnici di entrambe le parti eseguirono un sopralluogo presso le unità immobiliari pervenendo, tuttavia, a soluzioni tecniche divergenti. Pur riconoscendo la sussistenza dei vizi degli immobili, il Comune non realizzò gli interventi richiesti dai residenti per risolvere definitivamente i problemi. Da qui il contenzioso risoltosi con la decisione del giudice che ha accolto le lagnanze degli assegnatari. Decisiva la consulenza tecnica che ha evidenziato, all’interno degli immobili, un insieme di carenze tecnologiche che sono state riscontrate a carico di tutti gli edifici del comparto di edilizia residenziale pubblica oggetto della vertenza. Tante le criticità riscontrate in tutti i fabbricati. Come scrisse il giudice nella sentenza sono «in primo luogo le murature di tompagno delle unità immobiliari» a non garantire «un adeguato isolamento termico degli ambienti riscaldati». Deficitaria anche la condizione dei solai di calpestio. Se tali difetti si riscontravano in tutti i 98 alloggi, in base a quanto accertato all’esito delle perizie, erano in particolare gli appartamenti del piano rialzato e dell’ultimo piano, quelli ad essere gravati dai maggiori problemi in quanto i solai confinanti con gli ambienti non riscaldati incrementavano le dispersioni termiche rispetto agli appartamenti dei piani intermedi. Il piano di restyling prevede quindi una serie di lavori, primo tra tutti l’installazione del “cappotto termico” sulle palazzine. Tutti gli interventi sollecitati dal perito e finalmente avviati consentiranno sia un miglioramento delle classi energetiche delle unità immobiliari che l’eliminazione dei fenomeni di muffa e condensa.
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