La donna – come riporta oggi il quotidiano “Le Cronache” consultabile online – per anni si è presa cura di Gennarino un maremmano. Il cane, due anni fa, ammalato, si è avvicinato alla famiglia della donna ed è stato curato con amore e dedizione tanto che il cagnolone è presto tornato in forma, pronto alla sua vita da “vagabondo”, senza dimenticare mai la sua padrona adottiva, tanto da tornare ogni giorno per farle compagnia.
Qualche settimana fa Gennarino si è nuovamente ammalato, le sue condizioni di salute sono abbastanza gravi tanto che i veterinari che lo avevano in cura hanno confermato alla donna che non vi era più nulla da fare. Nonostante ciò la signora ha continuato ad occuparsi del suo fedele amico a quattro zampe almeno fino a qualche giorno fa quando in occasione di una celebrazione sono stati sparati fuochi d’artificio e il cane è scappato per la paura.
Ritrovato per strada malandato da alcuni residenti è stata contattata la polizia municipale e l’Asl che hanno trasferito Gennarino presso il canile sanitario di Napoli. «Da quel momento non ho più avuto notizie del cane, mi sono messa in contatto con la polizia municipale che mi ha comunicato l’accaduto e per giorni ho provato a rintracciare il canile di Napoli – ha raccontato disperata la donna – Il personale presente mi ha comunicato che è stato abbattuto perchè in condizioni drammatiche.
Non è giusto, avevo il diritto di saperlo, avevo il diritto di decidere se porre fine alla sua esistenza o lasciarlo in vita. Un atteggiamento terribile quello assunto dal canile che merita i dovuti chiarimenti.
Sì, il cane non aveva il microchip perchè ufficialmente di proprietà di una famiglia di pastori ma io l’ho curato, io l’ho accudito negli anni insieme ad una mia vicina di casa ed è stato portato via come se non si trattasse di un essere vivente. Assurdo. Non possono accadere queste cose ancora oggi».