Prima che la Sla avesse la meglio sulla sua voglia di vivere, infatti, si era sottoposto volontariamente alla stimolazione magnetica statica, la nuova cura che, in 24 mesi, ha permesso a oltre il 70% dei pazienti affetti da questo male di sopravvivere senza necessità di ricorrere alla ventilazione meccanica, a fronte del 35% dei pazienti che non avevano ricevuto questo trattamento.
Uno studio che è stato reso possibile dal sostegno della Fondazione Nicola Irti per le opere di carità e di cultura, che continua ad avere, anche dopo la dipartita di Russo, il sostegno dell’Ance Salerno, che ha finanziato una borsa di dottorato di ricerca in memoria del “suo” presiedente.