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Il “risultato netto aggregato” dell’azienda calcio (di Antonio Sanges)

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La 14^ edizione di Report Calcio 24,  rileva che Il “risultato netto aggregato” dell’azienda calcio alla data del 30 giugno 23 , ha determinato un valore di perdita pari a “meno” 864 mln di euro (valore al 30 giugno 22 pari a meno 1.364 mln di euro) (Fonte Report Calcio)

Bisogna osservare che nel 2022-2023 la “perdita aggregata” risulta in “diminuzione” di quasi il 37%, da € 1.364m del 2021-2022 a € 864m dell’ultima stagione analizzata.

Un livello di “rosso” che rimane in ogni caso pari a quasi il doppio in più rispetto alla perdita analizzata nel pre COVID-19 (nel 2018-2019 non superava i € 412mln di euro)

Il valore della “perdita aggregata” dell’azienda calcio, registrata nei 16 anni analizzati nel Report Calcio , ha raggiunto gli 8,5 miliardi di euro, con un significativo impatto delle 3 stagioni segnate dal COVID-19 (19-20, 20-21 e 21-22), in cui il ‘rosso’ totale ammontava a € 3,6 miliardi (in media € 1,2 miliardi a stagione e € 3,3 milioni persi al giorno).

La “situazione patrimoniale e finanziaria” rileva che i “debiti aggregati” nella fase pre COVID-19 si sono raddoppiati, passando dai € 2,4 miliardi del 2007-2008 ai € 4,8 del 2018-2019, per poi crescere ulteriormente fino ai € 5,7 miliardi del 2022-2023, mentre il “patrimonio netto” tra il pre e il post COVID-19 si è quasi dimezzato, passando da 644 a 344 milioni di euro (e in Serie B e Serie C risulta negativo); si osserva in tal senso che ogni 100 euro investiti mediamente da un club di calcio, appena 5 provengono dai mezzi propri (cioè dagli azionisti/proprietari), e i restanti 95 da capitali di terzi (indebitamento esterno).

Dal punto di vista del “conto economico” si registra uno scenario aziendale  di grande difficoltà, ma in leggero miglioramento nell’ultima stagione sportiva (2022-2023), in cui si è assistito a un importante aumento del “valore della produzione”, che ha sfiorato i 4,3 miliardi di euro, dato record nella storia del calcio italiano, crescendo a un ritmo molto più sostenuto rispetto all’aumento dei “costi della produzione” (il fatturato è aumentato del 23,9%, mentre il costo del lavoro di appena il 2,7%, con l’incidenza sul valore della produzione che è scesa dal 70% al 58%).

Tra il 2007-2008 e il 2022-2023 il “valore della produzione” è cresciuto di € 1,9 miliardi (+84%) e i costi di produzione di € 2,4 miliardi (in media per ogni euro in più prodotto come ricavi ne sono stati spesi ogni anno € 1,3 in termini di costi); il 62% della crescita del fatturato è stato speso negli stipendi del personale (che risultano in incremento di € 1,2 miliardi).

Azienda calcio:  “bilanci di rigore”

Antonio Sanges dottore commercialista

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