Contestate la mancata attuazione delle misure di prevenzione quali, ad esempio, la creazione di fasce di protezione tra abitato e bosco, riportate nella “dichiarazione dello stato di grave pericolosità per gli incendi boschivi” della regione Campania e l’accensione di fuochi – pratica sempre vietata d’estate – anche in aree a rischio, suscettibili di espandersi su aree boscate.
Rilevante lo sforzo investigativo messo in atto dai Nuclei Forestali, specializzati nell’individuazione delle tracce lasciate dal fuoco, che ha permesso l’individuazione dei presunti responsabili in occasione di cinque incendi boschivi sviluppatisi in diversi areali della provincia: Costiera Amalfitana, Valle dell’Irno, Monti Picentini, Vallo di Diano, Cava de’ Tirreni.
Nei giorni scorsi, l’attenta sorveglianza delle aree boscate da parte dei carabinieri forestali ha consentito l’arresto in flagranza di un 26enne per incendio doloso nella zona di Atena Lucana.
“Considerata la frequenza di casi in cui l’incendio si è sviluppato a seguito della pulizia di fondi agricoli mediante la pratica degli abbruciamenti di residui vegetali, notoriamente vietata durante il periodo di grave pericolosità – si legge nella nota stampa dell’Arma -, si raccomanda la massima attenzione nel rispetto dei comportamenti previsti nelle ordinanze sindacali di protezione civile emanate per ridurre il rischio d’incendio e nel segnalare ogni principio d’incendio al numero di pubblica utilità 1515 dei Carabinieri”.